L’attore Paolo Calissano, 54 anni, è stato trovato morto nella sua casa di Roma nella tarda serata di ieri. A lanciare l’allarme è stata la compagna, che lo aveva cercato per tutto il giorno senza ottenere risposta. 

Secondo le prime informazioni, il corpo era disteso sul letto: sul comodino due scatole degli psicofarmaci che gli servivano a combattere la depressione di cui soffriva da tempo. Altre pillole erano a terra sparse per la casa. 

L’interprete di “Vivere”, questa è l’ipotesi, avrebbe assunto tutti quei farmaci volontariamente per uccidersi.

Sul posto sono arrivati i carabinieri e il medico legale. I pm di Roma hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo, necessario per effettuare una serie di accertamenti tra cui l'autopsia che è già stata disposta.

LA CARRIERA – Nato a Genova nel 1967, dopo gli studi a Boston e le prime esperienze nei fotoromanzi, aveva debuttato al cinema (“Palermo-Milano solo andata”) e in tv, diventando noto al pubblico grazie a serie come “General Hospital”, “La dottoressa Giò”, “Linda e il brigadiere” e soprattutto grazie alle soap italiane “Vivere” e “Vento di ponente”.

 Nel 2004 aveva partecipato alla seconda edizione de “L’Isola dei famosi”, ma si era dovuto ritirare per un infortunio.

L’anno successivo era stato arrestato con l'accusa di aver causato la morte della ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra, stroncata da un'overdose nella sua casa di Genova, e aveva patteggiato la pena di 4 anni, scontandola in una comunità di recupero per tossicodipendenti. Aveva poi ottenuto l'indulto.

Successivamente era tornato a recitare al Teatro Brancaccio di Roma nel musical “A un passo dal sogno”, nel 2007. L'anno dopo era stato ricoverato a Genova per un malessere e trovato positivo alla cocaina. La sua ultima apparizione in tv risale al 2018, nella fiction di Rai1 “Non dirlo al mio capo 2”.

(Unioneonline/D)

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