Parolaccia al Capodanno su Rai1, Sotgiu si scusa: «Parole inusuali per me, era un momento di concitazione»
Virale sul web quel «teste di c...» pronunciato dal cantante dei Ricchi e poveri a pochi secondi dalla mezzanotte, lui fa mea culpaVideo RaiPlay
«Mi scuso con i lavoratori e con il pubblico per aver usato parole e toni sconvenienti, inusuali per me, in un momento di concitazione perché non si sentiva distintamente la mia voce».
Mea culpa del gallurese Angelo Sotgiu dei Ricchi e Poveri, dopo quell'imprecazione pronunciata in diretta, a microfono aperto, a pochi secondi dallo scoccare della mezzanotte, durante lo show di Capodanno di Rai1, diventata immediatamente virale sul web, suscitando battute e meme. E spingendo di lì a poco il conduttore Marco Liorni a scusarsi con i telespettatori.
Il primo scivolone, durante l'esibizione del gruppo sul palco dell'Anno che verrà a Reggio Calabria, quando si è sentita un'esclamazione fuori campo: «Buon anno... teste di c...!». Poi, a countdown iniziato, la parolaccia pronunciata da Sotgiu con ogni probabilità verso un fonico: «Me lo aprite il microfono? Ho il microfono chiuso, teste di c...!». A stretto giro l'intervento di Liorni: «Vi dobbiamo delle scuse perché ci è stato detto che qui, sul palco pieno di gente, dove è successo di tutto come sempre accade quando sta per arrivare la mezzanotte, sembra sia scappata qualche parola sconveniente, e volevo scusarmi con pubblico, con chi l'ha sentita e si è sentito un po' disturbato da questa espressione sicuramente sconveniente».
A sollecitare le scuse di Sotgiu «ai telespettatori e ai tecnici Rai» era stata nel pomeriggio la consigliera di amministrazione di Viale Mazzini Federica Frangi, che aveva parlato di «volgari e offensive frasi fuori luogo, pronunciate nel corso della diretta di Capodanno de L'anno che verrà su Rai 1, di fronte alle migliaia di presenti e a più di 5 milioni di telespettatori». «Nessuno può permettersi di lanciare insulti ai tecnici della Rai che, come sempre fanno, hanno svolto il loro lavoro con estrema professionalità», la conclusione.
(Unioneonline)