La stagione autunnale di spettacoli al teatro Eliseo di Nuoro (Ten) ieri ha cominciato a vivere una settimana all’insegna delle emozioni forti. Bellissimo, e con degna cornice di pubblico, "Viagem Sentimental", un progetto del coreografo Francisco Camacho, carta d’identità lusitana ma forti legami con l’Isola in cui vive per lunghi periodi dell’anno.

Lo spettacolo (coprodotto da Eira e Sardegna teatro) è frutto di un lavoro che ha visto il coinvolgimento di artisti nuoresi. Interpreti e creatori ad un tempo Antonio Delpiano, Davide Dessolis, Donatella Cabras (che ha garantito collaborazione coreografica e didattica) lo stesso Camacho, Mina Parodo e Valeria Basso. Il filo conduttore della pièce è il territorio, analizzato dal coreografo che lo osserva, lo studia e lo sviscera cogliendone gli aspetti peculiari, legati soprattutto alle feste e ai riti, e percependo gli umori della sua gente.

Viagem sentimental, gli attori in scena all'Eliseo di Nuoro (foto Gigi Murru)
Viagem sentimental, gli attori in scena all'Eliseo di Nuoro (foto Gigi Murru)
Viagem sentimental, gli attori in scena all'Eliseo di Nuoro (foto Gigi Murru)


Il progetto, reso possibile anche grazie al contributo della Direcção Geral das Artes - Ministério da Cultura portoghese, ha preso avvio con un laboratorio nell’ottobre 2020, e ieri è tornato a Nuoro per la fase finale e la messa in scena. Perfettamente riuscita per la soddisfazione del pubblico e della coordinatrice del Ten, Paola Masala.

"Ringraziamo tutti i ‘portatori di saperi’ che – dice Masala - hanno regalato a Francisco Camacho il proprio sguardo sul territorio e i loro abitanti. Tra loro Luigi Fassi del MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro, Vanna Fois di Spazio Ilisso, Gavino Poddighe, Simone Ciferni di Lollovers, Coremendula, Donatello Tore, Mancaspazio, Associazione Culturale Madriche, Francesco Pirisi, Silvio Obinu di Lariso Cooperativa Sociale Onlus”.

Per costruire l’immaginario dello spettacolo il coreografo si è appropriato di alcuni segni tradotti da artigiani e artisti nuoresi. E così ha accolto il pubblico in sala: “Facciamo un patto. Voi mi dite che Nuoro non esiste, che è una terra inventata solo per me, una matrix esclusiva. Che la disponibilità e la gentilezza intorno hanno me come unico destinatario, che tutti i corvi hanno abbandonato questo nido. In cambio, prometto di attivare tutti i miei sensi, toccare le cose, strofinarle e assorbire ogni possibile odore, assaggiare il salato e il dolce che qui viene offerto, aprire le orecchie ai suoni, alle voci, a quello che dicono, a quello che vogliono comunicarmi anche se non lo esprimono, lasciare che il mio sguardo vaghi attraverso i volumi degli edifici, attraverso la natura circostante, attraverso i colori più presenti e i punti di colore più impercettibili, mettere a fuoco e sfocare, declinarmi in un altro modo per guardare e sperare di avvicinarmi al battito della terra, in questa posizione obliqua. E in questo modo, spero di arrivare a un'esperienza che interpelli ogni persona che si siede tra il pubblico. Il sentimento pieno di questo viaggio a Nuoro sarà sempre irraggiungibile, ma alla fine questa Nuoro è solo mia e darla a vedere è l'unica contropartita possibile in questo patto”.

Il pubblico davanti al teatro Eliseo (foto Pillonca)
Il pubblico davanti al teatro Eliseo (foto Pillonca)
Il pubblico davanti al teatro Eliseo (foto Pillonca)

Prossimo spettacolo all’Eliseo mercoledì 22 settembre, alle 20.30. Andrà in scena “Macbettu”, di Alessandro Serra, opera shakespeariana recitata in sardo. In scena Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Alessandro Burzotta, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino.
Traduzione in sardo e consulenza linguistica di Giovanni Carroni. L’opera ha riscosso successi e riconoscimenti anche a livello internazionale. Ha vinto il Premio Ubu 2017 come “Spettacolo dell'Anno” e il Premio le maschere del teatro 2019, andato all’opera come migliore spettacolo di prosa e ad Alessandro Serra come migliore scenografo.

Tonio Pillonca

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