La solitudine, la fragilità dei rapporti sociali, il senso di inadeguatezza: esce oggi “Monster cries solo in the heaven”, il nuovo singolo di Malakay, rapper e produttore sardo, al secolo Andrea Camboni, per peermusic ITALY.

Title-track dell'album d'esordio e secondo capitolo dopo “Millennium ghetto”, “Monster cries solo in the heaven” è un viaggio dentro se stessi alla ricerca di nuove verità. Il brano, scritto durante il lockdown, è nato di getto partendo "dal sample finale di Millennium ghetto senza drumline o altri suoni in modo da risultare un unico flusso", dice l’autore. Il risultato è un brano introspettivo, con strofe di solo voce, una riflessione sull'alienazione, sul “mostro interiore” che vive in ognuno di noi.

Se il primo brano si apriva con il discorso di Bill Clinton sul terrore del "millennium bug", in “Monster cries solo in the heaven” Malakay affida il finale al discorso del primo ministro inglese Boris Johnson che durante la fase acuta della pandemia nel 2020 disse agli inglesi di prepararsi a vedere i propri cari morire.

Così come per “Millennium ghetto” anche l'uscita di MCSITH è accompagnata da un video monologo pubblicato sul profilo Instagram di Malakay, scritto con il regista Claudio Spanu e l'autore Luca Darden.

(Unioneonline/D)

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