"Il destino è fatto di secondi. Due secondi prima, non sarebbe successo”.

Lory Del Santo, 64 anni a settembre, non potrà mai dimenticare la tragedia della scomparsa del figlio Conor, avuto dal chitarrista Eric Clapton.

Nel 1991, il bambino aveva 4 anni ed era in un appartamento di Manhattan con la mamma e la babysitter quando cadde da una finestra al 53esimo piano.

"Chi sa quante volte per due secondi le cose invece non sono accadute e magari sono rimasta viva io – dice Del Santo al Corriere della Sera -. Ora, vado avanti pensando: ci sono ancora. Se no, entri in depressione e non ne esci più. È come essere seppellito vivo, ti buttano col badile la terra sopra e tu vedi tutto, ma quando vanno via tu, con un dito, riesci a liberarti. Vedo questa immagine di continuo. Vedo che, nonostante tutto, tiro fuori le dita e sopravvivo”.

Una tragedia anche il suicidio del figlio Loren, a 19 anni, affetto da anedonia: “Gliel’hanno diagnosticata postuma. Io ho sempre solo pensato che fosse speciale, perché era bravo, buono, non si è mai drogato o avuto brutte amicizie. Come potevo immaginare una malattia mentale? A scuola, gli insegnanti mi dicevano: sta sempre da solo, ma è bravo. L’unica anormalità era che era troppo intelligente: parlava poco, ma se parlava, diceva cose fulminanti”.

Poi la morte di un terzo figlio: “Ho perso anche quello di Richard Krajicek, il tennista. È nato a Milano, prematuro ma perfetto, è morto in due settimane per un’infezione”.

(Unioneonline/D)

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