"Possono fare una cosa del genere? Dovremmo fermarli, abbiamo appena finito di seppellire i morti e già vogliono fare una serie tv?".

Questo il commento "a caldo" di Giampiero Parete, il cuoco sopravvissuto insieme alla famiglia alla tragedia dell'hotel Rigopiano, alla notizia che Tao Due girerà una serie tv in quattro puntate sull'albergo abruzzese travolto da una slavina e in cui sono morte 29 persone.

L'annuncio di ieri da parte dell'ad Pietro Valsecchi della casa di produzione Mediaset, per il quale le riprese potrebbe iniziare in autunno, ha già scatenato le prime polemiche.

All'incredulità di Parete, si sono aggiunte le critiche di Giorgia Galassi, la studentessa che vive in Svizzera: "Premesso che non lo guarderei, mi sembra prematuro. Se proprio vuoi fare un film sarebbe il caso di lasciar passare un po’ di tempo".

Dello stesso tenore il messaggio di Camillo Graziano, avvocato della famiglia di Stefano Feniello, una delle vittime: "Una scelta irrispettosa anche per i familiari, dettata probabilmente da scopi unicamente commerciali".

Ha poi aggiunto che lo stupore dei familiari nasce soprattutto "dalle tempistiche: a nemmeno un mese dal fatto, c'è già chi pensa a trasformare un dramma di tali proporzioni in una serie tv".

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