È una Martin del 1959, un modello raro, ma soprattutto è stata usata da Kurt Cobain in un concerto televisivo che ha fatto la storia del rock: il celebre Mtv Unplugged che i Nirvana tennero a New York il 18 novembre 1993 e che diventò il loro pluri-premiato e vendutissimo album postumo (al momento dell'esibizione a Cobain, allora ventisettenne, restavano da vivere poco più di quattro mesi). Il prezzo è il più alto mai pagato per una chitarra in una vendita all'asta: 6 milioni e 100 mila dollari, che comprendevano anche la custodia originale, tre plettri, tre corde Martin usate e un sacchetto scamosciato decorato con tre piccole posate d'argento. La leggenda vuole che il musicista tenesse in quel sacchetto scuro l'eroina, sostanza di cui era dipendente. Stracciata la concorrenza: alla stessa sessione di vendita (Music Icons, di Julien's Auctions, a Beverly Hills) c'era anche la "Blue Angel" di Prince, la particolarissima chitarra elettrica blu "con il ricciolo" che diventò parte integrante del look del genio di Minneapolis dal 1984 al 1993. Niente da fare: il prezzo spuntato è stato di 563.500 dollari. Meno di un decimo rispetto alla Martin mancina di Kurt Cobain. Quest'ultima ha anche polverizzato il record precedente: per aggiudicarsi la Black Strat del chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour, l'anno scorso, erano bastati poco meno di 4 milioni di dollari. Curioso, questo nuovo record arrivato in piena pandemia e in anni in cui si fa un gran parlare del declino della chitarra come icona, prima ancora che come strumento.

La chitarra in questione è una Martin (il marchio più prestigioso al mondo, in fatto di chitarre acustica), è costruita con legni di abete (il piano acustico), mogano (le fasce e il fondo) e palissandro (la tastiera) ed è, abbiamo detto, rara. La sigla è D-18E, cioè una particolare versione di uno dei modelli più noti e apprezzati creati dalla casa di strumenti musicali fondata nel lontano 1833, la D-18. La "E" sta per "electric" e indica la presenza di uno dei primi sistemi di amplificazione elettrica mai elaborati per sei corde acustiche, anche piuttosto rudimentale: i due pick up, il selettore e le tre manopole di controllo del tono e dei volumi sono a dir poco ben visibili sul piano acustico. Ne furono costruite soltanto 302, e tutte in quell'anno (1959), poi basta. Quella appartenuta a Cobain non è integra: il rocker di Aberdeen le aveva sostituito i pick up, facendo togliere i DeArmond originali e mettendo al loro posto dei Bartolini. Proprio il tipo di intervento che, generalmente, diminuisce la desiderabilità di una chitarra d'epoca. In questo caso, però, per la definizione del prezzo di vendita la qualità, il prestigio del marchio e la rarità hanno giocato ruoli secondari: il principale resta la circostanza che la chitarra sia appartenuta a Kurt Cobain e che sia stata suonata in quel celebre concerto.

Il cantante e chitarrista dei Nirvana ha rappresentato forse l'ultima incarnazione del mito del rocker ribelle e maledetto. Lui per tutta una generazione, quella del grunge, che ha contato i suoi martiri: da Layne Staley degli Alice in Chains a Scott Weiland degli Stone Temple Pilots a Chris Cornell dei Soundgarden. Una corona inaugurata proprio dalla morte di Cobain, trovato morto l'8 aprile 1994 nella serra vicino al garage della sua casa sul lago Washington, ucciso - secondo il referto dell'autopsia - da un «colpo di fucile autoinflitto». La sua immagine artistica, fino al concerto unplugged, era legata a doppio filo alla chitarra elettrica (come la sua Fender Mustang, anch'essa venduta all'asta, lo scorso autunno, per poco più di 400 mila dollari). Quel 18 novembre, invece, salì sul palco di Mtv imbracciando da seduto la Martin destinata a diventare una chitarra da 6,1 milioni di dollari. Il rocker, secondo una definizione calzante coniata dalla rivista Rolling Stone, scelse quella chitarra acustica come pennello per dipingere il suo ultimo, definitivo autoritratto. La band suonò una carrellata di classici del proprio repertorio, un paio di cover (da Leadbelly a David Bowie) e fu storia. La chitarra, dopo la morte del cantante, passò a Frances Bean Cobain, la figlia nata dall'unione fra Kurt e sua moglie Courtney Love, e poi all'ex marito di Frances Bean: lo strumento è stato al centro della complessa partita di compensazioni del divorzio. Da lì all'asta il passo è stato breve.
© Riproduzione riservata