Braille è il sistema di scrittura per non vedenti. La band sarda BlackBoard lo ha scelto come titolo per l'album di debutto facendo riferimento alla cecità emotiva. Il trio sardo è formato da Stefano J. Bazzoni (chitarra e voce principale), Raffaele Chighini (batteria, percussioni e armonie) e Mario Dionisi (basso).

Dopo l'esperienza sul palco di Sanremo rock 2020, la band ha iniziato a lavorare sull'album. Dieci le tracce inedite di “Braille” che è stato anticipato dall'uscita dei singoli “Liberi” e “Trenta”, per la produzione di Find The Universe Studios e Valerio Rosati, con grafica curata da Andrea Milia.

Come spiega la band, “Braille è ciò che sempre più persone provano, è il modo in cui sempre più spesso si sentono. Abbiamo voluto creare un concept sociologico basato sulla nostra personalissima esperienza umana. La tematica cardine è la paura di poter diventare aridi emotivamente, l’inadeguatezza ad un certo tipo di vita, quella basata sull’apparenza. Questa mancanza di sentimento viene paragonata alla mancanza della vista, arrivando a teorizzare il concetto di cecità emotiva”.

Da “Atlantico” a “Braille”, apertura e chiusura dell'album che contiene oltre ai singoli usciti qualche mese fa anche “Per quando il fondo cadrà”, “Ventimila leghe”, “L'inchino, il sipario e il Maalox”, “Nonostante ninfee”, Narciso” e “Nagasaki”.

Virata verso il cantautorato in stile alternative rock per un progetto musicale nato a Porto Torres cinque anni fa.

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