«Il 29 aprile 2021 mi sono svegliato e non riuscivo a piegare le gambe. Pensavo fosse un’influenza ma dopo dieci giorni a letto ho temuto che potesse essere una malattia degenerativa. Mi ha visitato un neurologo e mi ha diagnosticato la depressione».

Lo racconta Kekko Silvestre dei Modà a pochi giorni dall’inizio di Sanremo 2023, dove il gruppo fondato nel 2002 a Milano torna per la quarta volta.

«Da anni avevo attacchi di panico prima dei concerti – spiega –  ma sono andato avanti negando, mostrandomi forte anche per il senso di responsabilità verso la mia famiglia e i miei genitori. Ho accumulato troppo e il cervello alla fine mi ha bloccato il fisico. La depressione è un male oscuro che non si fa vedere e vive dentro di te».
«Nel tour del 2017, quello dopo i due a San Siro – continua –  sentivo le gambe che non tenevano, andavo in confusione... all’ultima data mia madre aveva in mano il rosario... Ho pensato di smettere del tutto».
Poi è arrivato il Covid. La pandemia «mi ha dato il colpo di grazia. Quando sei in quello stato cerchi di tenere solo le cose che ti fanno sentire al sicuro: il solito ristorante, i soliti amici... Il Covid mi ha tolto anche quello. Quindi è arrivato il blocco fisico, un mese dopo ho iniziato a curarmi. I farmaci sono il veleno di cui parlo nella canzone. All’inizio li vedi così, pensi che quelle medicine si diano ai pazzi. Mi vergognavo, ma lentamente sono tornato a vedere i lati positivi della vita».
Oggi «non sono guarito, ma il tour dell’anno scorso mi ha lasciato carico di adrenalina e mi ha fatto capire che se stai sul divano non guarisci. Questo mi ha dato il coraggio di affrontare il Festival».

(Unioneonline/D)

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