Jovanotti e la lotta della figlia contro il tumore: “Teresa è stata forte, come mia moglie. Io tremavo”
Il cantante racconta alle donne dello Ieo i difficili mesi vissuti dalla sua famiglia prima che Teresa guarisse: “So cosa state passando”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Jovanotti diventa “testimonial” della lotta contro il cancro.
Il cantante ha partecipato al teatro Manzoni di Milano all’annuale riunione “Ieo per le donne”, fortemente voluta dal professor Umberto Veronesi e riproposta ogni anno. Anche Lorenzo Cherubini ha vissuto il dramma del cancro, non sulla propria pelle ma su quella della figlia Teresa: la 22enne nel gennaio scorso ha rivelato di aver sconfitto un linfoma di Hodgkin, un tumore del sistema linfatico.
"Qualche anno fa mia figlia Teresa - ha raccontato Jovanotti - ha scoperto di avere un nodulo al seno e allora ho fatto una telefonata all'Ieo. Mi hanno passato Paolo Veronesi. Allo Ieo ho trovato degli amici. Poi per fortuna il nodulo si è dimostrato non preoccupante: un fibroadenoma. Si dice così, no? Ormai conosco anche questi termini".
Un paio di anni dopo, il nemico di Teresa è diventato un linfonodo: "Siamo andati da un infettivologo, che le ha fatto fare un esame e mi ha detto di essere un po' preoccupato e consigliato di farla vedere 'meglio'. Quindi ho richiamato Paolo. Nel frattempo ci eravamo sentiti per gli auguri di Natale, lui era venuto a un concerto. Ed è cominciata un'avventura che è continuata l'estate scorsa con mesi difficili. Solo oggi, che Teresa per fortuna sta bene e la malattia è scomparsa e ha ripreso la sua scuola, comincio a rendermi conto in maniera un po' più razionale di tutto quello che è successo, degli incontri che ho fatto, delle scoperte che ho fatto rispetto alle persone vicine a me, alle mie due ragazze, mia moglie e Teresa, che hanno affrontato questo viaggio con una forza che mi ha sorpreso. Io credevo di essere quello forte del gruppo e invece ero quello che aveva le gambe che cedevano".
"Quello che io ho imparato da padre, in quel momento, da essere umano coinvolto direttamente, è che queste cose si affrontano, oggi con strumenti molto più avanzati, evoluti, complessi, un giorno alla volta, con un obiettivo davanti, pensando al futuro, ma - ha sottolineato - con coraggio, con speranza e con fiducia. Queste sono le parole fondamentali. Ma ne aggiungerei una, forse un po' più astratta ma necessaria, con l'amore". E da questo punto di vista il Covid ha aiutato la sua famiglia "perché ci ha facilitato l'isolamento. Io sono ad esempio riuscito a tenere a bada tutti i parenti. Perché tutti i parenti proiettavano su Teresa la loro preoccupazione".
E poi "il mio lavoro, con il Covid, ad esempio, si è fermato. E meno male che si è fermato, se no avrei dovuto spiegare a tutti che non potevo suonare, perché mia figlia... Questo dal mio punto di vista è stato un aspetto positivo". Quindi il messaggio alle donne in sala: "So che cosa state passando, che questa è un'avventura per la quale l'obiettivo è uscirne più forti, dal punto di vista interiore e anche dal punto di vista fisico. Certo, siamo più vulnerabili. Ma la vulnerabilità di per sé non è un fatto che ci rende deboli, ci rende più umani, più consapevoli e quindi anche più forti".
(Unioneonline/D)