Il cantante britannico ed ex leader degli Smiths Morrissey ha raccontato di essere stato minacciato con una pistola da un agente di polizia a Roma, mentre si trovava in città per registrare il suo ultimo album.

"Mi ha riconosciuto e ha deciso di terrorizzarmi. Ho creduto davvero che volesse spararmi", ha raccontato su sul profilo Facebook del nipote l'artista inglese.

"Martedì sera, alle 7,45 in Via del Corso a Roma, il poliziotto raffigurato in foto ha intimidito mio zio per 35 minuti, chiedendogli i documenti, ma Morrissey non li aveva con sé. L’agente ha detto: 'So chi sei', mentre Morrissey ha risposto: 'Conosco la legge, conosco i miei diritti e so che non hai motivo di fermarmi'. Il poliziotto ha quindi gridato con forza, facendo radunare sul posto una folla di oltre 100 persone e tenendo la mano sulla pistola per tutto il tempo. Infine, Morrissey è andato via, e l’agente non l’ha seguito", si legge nel lungo post pubblicato sul social network.

Nel quale è stata aggiunta una dichiarazione dell'artista: "Non ho infranto nessuna legge e non facevo niente di sospetto: ha aperto la custodia della pistola e mi ha urlato in faccia. Penso che mi abbia riconosciuto, forse voleva spaventarmi, o uccidermi. State attenti".

LA REPLICA DELLA QUESTURA - Secondo la ricostruzione della Questura, però, le cose sarebbero andate diversamente.

Morrissey si sarebbe "immesso a tutta velocità da via della Frezza contromano su via del Corso, affollatissima per lo shopping dei saldi", e per questo sarebbe stato fermato dagli agenti in motocicletta della polizia, di pattuglia nel centro storico, che hanno bloccato e identificato le due persone a bordo dell'auto.

"Dopo le prime verifiche, i poliziotti hanno elevato all'autista, il quale ha ammesso le proprie responsabilità, il verbale", si legge nella nota della polizia.

"L'altra persona invece ha mantenuto sin da subito un atteggiamento ostativo: cittadino inglese, ha insistito nel dire di non avere l'obbligo di declinare le proprie generalità né di dover esibire i documenti in quanto non aveva commesso alcun reato, stupito dal fatto di non essere stato peraltro riconosciuto. Dopo varie insistenze gli agenti, che parlavano inglese, hanno consentito per ben due volte all'uomo di effettuare telefonate in albergo e, facendosi passare l'interlocutore, hanno appreso che si trattava del noto cantautore britannico".

Nel documento si dice inoltre che "l'artista, infastidito, si è messo a scattare delle foto al poliziotto minacciando: 'lei diverrà famoso'''.

Poche ore fa, su Twitter, Morrissey ha fatto sapere di aver cancellato i sette concerti in programma nel nostro Paese.

(Redazione Online/F)
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