L'ultimo "endorsement" è arrivato addirittura da Vasco Rossi, che ha tifato per loro. E in effetti è difficile non lasciarsi travolgere dai Maneskin, la band romana da oltre 16 dischi di platino e 5 dischi d’oro vincitrice del Festival di Sanremo con "Zitti e buoni".

Il brano è il canto di libertà di Damiano, Victoria, Thomas e Ethan, "scoperti" a X Factor nel 2017: interamente scritto e composto da loro, è un pezzo dalle sonorità crude e distorte, con un graffio rock che ormai è un marchio di fabbrica. "Zitti e buoni - spiegano - nasce prima dell'esperienza televisiva a X Factor, è emersa nei nostri primissimi anni ma nel tempo ha subito molte modifiche".

"Non ci rivolgiamo a nessuno in particolare, non abbiamo nemici nel mondo - racconta Damiano - ma vogliamo che sia chiara la nostra dichiarazione di intenti: siamo una band musicale che ha studiato negli anni per arrivare ad avere un sound riconoscibile, ora lo abbiamo. Noi siamo questo, questa è la nostra musica, la nostra strada e il nostro progetto".

"L'idea di portare 'Zitti e buoni' a Sanremo - le parole di Victoria - l'abbiamo avuta mentre la scrivevamo. Ci siamo detti wow, è talmente sbagliata per Sanremo che è quasi giusta. Ci rispecchiava molto. Siamo saliti su un palco storico, teatro solitamente di un determinato tipo di musica con i canoni sanremesi, portando però altro. Noi ci crediamo e questa cosa emerge e ripaga: è un messaggio importante per noi, non imporci limiti come ventenni, non incasellarci in generi alla moda ma fare quello che ci piace".

La loro esibizione nella serata delle cover è stata uno dei momenti più visti del Festival: "Proporre i Cccp, un gruppo che ha fatto da spartiacque in Italia come rock alternativo post punk, è stato molto fico. E' stato fantastico portare con noi Manuel, il primo a spronarci a essere sempre noi stessi al di là di X Factor. Ci siamo sentiti liberi".

Dopo l’album di debutto “Il ballo della vita”, doppio disco di platino, uscirà il 19 marzo "Teatro d’ira – Vol. I", tutto suonato e registrato in presa diretta: "Avevamo bisogno di far emergere la parte musicale - dice Thomas -. Dormivamo nello studio, cosa che ci permetteva di scrivere e buttare giù idee in qualsiasi momento".

Ora si preparano ai palazzetti: il Palazzo dello Sport di Roma martedì 14 dicembre e il Mediolanum Forum di Assago sabato 18 dicembre. Victoria incrocia le dita: "Non vediamo l'ora e speriamo vada tutto bene".

Gli streaming stellari per ora li premiano, anche se di band giovani come la loro ce ne sono poche: "La nostra formazione musicale è molto solida, grazie ai nostri genitori che fin da piccoli ci hanno abituato alla musica - sottolinea Thomas -. I ragazzi di oggi hanno altri gusti. Ora non c'è la cultura della chitarra elettronica o del club, magari più della discoteca. Non è una colpa ma a noi piace questo e quindi volentieri riportiamo in auge il rock'n'roll e gli strumenti analogici".

Ma la vita delle band non è semplice, soprattutto agli inizi, e Damiano lo ricorda bene: "Avevamo difficoltà a trovare un posto dove suonare. Certo, ad alti livelli questo non accade, ci sono grandi organizzazioni. Ma quando andavamo nei localetti era più complesso, spesso è scomodo ospitare una band". E poi trovare chi suona certi strumenti è una vera rarità: "Ma speriamo che tutto questo possa cambiare presto, noi stiamo facendo la nostra parte".
© Riproduzione riservata