Emmy, trionfano “The Pitt”, “The Studio” e “Adolescence”
Wyle premiato come miglior attore drammatico, Cooper il più giovane di semprePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Serata ricca di colpi di scena per la 77esima edizione degli Emmy.
La stagione di debutto di "The Pitt”, serie ambientata tra le corsie di un iperrealistico pronto soccorso di Pittsburgh, ha conquistato la statuetta più prestigiosa tra i drammi, superando il favorito “Severance”, che arrivava blindato da 24 candidature alla sua seconda acclamata stagione.
Tra le commedie ha trionfato “The Studio”, di Apple Tv. La satira spietata e un po' tenera sui molti vizi e le poche virtù di Hollywood ha sbancato con quattro statuette, tra cui quella a miglior serie comica, incoronando Seth Rogen come protagonista, sceneggiatore e regista.
L'annunciato exploit della britannica "Adolescence” è stato persino più ampio del previsto, con sei statuette, tra cui quella per la miglior miniserie. Il 15enne Owen Cooper ha vinto come attore secondario per la sua incredibile interpretazione di Jamie Miller, il primo ruolo della sua carriera, diventando attore maschile più giovane di sempre a ricevere un Emmy. Lo show Netflix ha visto premiati anche il protagonista Stephen Graham, l'attrice secondaria Erin Doherty (nei panni della psicologa), oltre a regia e sceneggiatura.
'The Pitt', produzione Hbo che in Italia arriva su Sky il 24 settembre, ha regalato un altro momento forte della cerimonia - condotta in tono piuttosto piatto da Nate Bargatze e segnata da discorsi brevi e poco memorabili - quando Noah Wyle è stato incoronato miglior attore protagonista, battendo Sterling K. Brown di 'Paradise', Gary Oldman di 'Slow Horses', Pedro Pascal di 'The Last Of Us' e Adam Scott di 'Severance'. L'ex dottor Carter di 'ER - Medici in prima linea' è tornato a indossare il camice accanto ad alcuni produttori con cui aveva lavorato trent'anni fa. «Dedico questo riconoscimento a tutti quelli che sono di turno stanotte, che smontano o che stanno per entrare: sono lì per tutti noi», ha detto in omaggio al personale ospedaliero.
Sul palco è salita anche Katherine LaNasa, premiata come attrice non protagonista per il ruolo della caposala che regge il pronto soccorso.
Nessuna soddisfazione invece per 'The White Lotus', che con quattro attrici e tre attori in corsa non ha ottenuto nulla. 'Severance' si è dovuta accontentare di due statuette: una per Britt Lower, fino a ieri quasi sconosciuta, che ha vinto come attrice protagonista per l'interpretazione della complessa Helly R., e l'altra per il collega di supporto Tramell Tillman. Tra le commedie, 'The Studio' non ha avuto rivali, forte di 23 nomination, record assoluto per una serie d'esordio. "Mi vergogno da quanto sono felice", ha detto Rogen, ringraziando anche l'amministratore delegato di Apple Tim Cook, seduto in platea al Peacock Theatre di Downtown. A tenergli testa è stata 'Hacks' (ancora Hbo) esilarante storia di una comica matura che torna alla ribalta dopo anni di oblio. Jean Smart, 74 anni, ha confermato il suo talento conquistando il premio come attrice protagonista, dopo averlo vinto anche per le tre stagioni precedenti. La sua co-star Hannah Einbinder, interprete della brillante autrice Ava Daniel, ha invece sollevato il suo primo Emmy da attrice non protagonista. A sorpresa, il riconoscimento come attore secondario è andato a Jeff Hiller per la deliziosa 'Somebody Somewhere' (in Italia su Paramount+). Nella categoria delle serie limitate, solo Cristin Milioti è riuscita a interrompere la corsa trionfale di 'Adolescence'. "Vi amo, amo recitare!", ha gridato emozionata ricevendo la statuetta come miglior attrice per 'The Penguin' (in Italia su Sky Atlantic).
(Unioneonline)