Cosa dicono le stelle per il 20 aprile
Stiamo a casaIn questo periodo sospendiamo l'oroscopo. Dal 28 marzo stiamo cercando di sostituirlo con un piccolo diario di una giornata tipo in casa, ai tempi del coronavirus, per continuare a trovarci col consueto appuntamento del mattino.
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Le mamme, quelle che sanno fare i ravioli
Mi sono dato alla cucina. Sono chiuso in casa da un mese, qualcosa dovrò pur fare per passare il tempo. Perché ok la famiglia, più tempo con i figli ecc, tutti bei propositi ma la realtà quotidiana non è fatta solo di grandi sorrisi e abbracci. Ci sono tutti quei piccoli screzi, quelle manie che fino a ieri nemmeno abbiamo notato più di tanto in nostra moglie e che oggi appaiono cose insopportabili; e poi i bambini: papà giochiamo? Papà guardiamo i cartoni? Papà mi aiuti a fare i compiti? Papà papà papà. Papà per ogni cosa. E mamma? Mamma è occupata con le faccende domestiche, mi dicono.
Perfetto, e io? Ho comprato una bella impastatrice attraverso internet. E ho aggiunto anche un accessorio: la sfogliatrice.
Quando è arrivato il corriere sembravo un bimbo con Babbo Natale. A parte il fatto che il primo avesse la mascherina…
Seguendo la ricetta di famiglia – sarda – ho deciso di preparare i ravioli di ricotta. Ho chiamato mia madre e mi sono fatto spiegare ingredienti e dosi. Avevo già acquistato tutto qualche giorno prima al supermercato perché facciamo la spesa una volta a settimana, non potevo rischiare di farmi trovare impreparato.
Quindi ho annunciato a tutti: oggi a pranzo cucino io! E mi sono messo all’opera tra qualche risatina di mia moglie e l’ammirazione dei miei due figli. Ho piazzato la nuova macchina fiammante e via con la pasta. Anche il ripieno mi sembrava perfetto, ottimo sapore.
Fin qui, mi sono detto, nessun problema, sono proprio bravo.
Mai lodarsi, me l’ero dimenticato.
Fatto sta che mentre mi accingevo a far passare il primo panetto di pasta, questa si è appiccicata ai rulli. Che oltretutto sono elettrici, essendo collegati alla planetaria, e sembravano animarsi di vita propria mentre sgretolavano quella mia piccola opera d’arte. Ho capito che dovevo allora aggiungere della semola, e ho così rimediato. Step superato. Sono passato poi alla composizione dei ravioli. Sembra facile per chi non lo ha mai fatto, come me che mi sono sempre limitato a chiedere questo piatto a mia madre ultraottantenne ogni volta che la vado a trovare. La teoria la conoscevo, avevo anche guardato qualche tutorial video, la pratica è un’altra cosa. Ho realizzato tantissimi ravioli, non so più nemmeno quanti, a un certo punto mi è andata insieme la vista, ho perso il conto. Intanto il tempo era passato, e rispondevo stizzito a chi in casa mi chiedeva: scusa ma a che ora si mangia?
Cosa pretendevano? Che fosse in tavola per mezzogiorno? Quando ho finito ho guardato l’orologio: le 15. Fuori tempo massimo ma io ero fierissimo del mio risultato.
Tutti seduti a tavola, con fare altezzoso ho presentato la mia specialità, ravioli di ricotta con ragù. Inutile dire che mia moglie mi ha guardato inorridita: cosa sono esattamente?, ha chiesto quella vipera solo perché avevano una forma diciamo strana. E invece i miei amati figli: buoni papà! Questo è stato sufficiente per ripagarmi di ore di lavoro e per imparare che la cucina è arte e che mia madre con quel “certo che te li preparo” in realtà mi dice “ti amo così tanto che farei qualunque cosa per farti contento, anche passare un’intera mattina, alla mia età, china su un tavolo per fare la pasta a mano”.
#IoRestoACasa