Vicky Cornell, vedova di Chris Cornell - ex leader dei Soundgarden trovato senza vita il 18 maggio 2017 in un hotel di Detroit - fa causa al medico che aveva in cura l'artista nei suoi ultimi due anni di vita.

Lo riporta il sito americano Tmz.

Secondo quanto denunciato dalla donna, il dottor Robert Koblin avrebbe prescritto al cantante troppe medicine "senza nemmeno visitarlo, senza fargli fare esami in laboratorio, niente che potesse determinare che Chris era in pericolo".

Sotto accusa il farmaco Lorazepam, che avrebbe "aumentato il rischio di suicidio in persone inclini alla dipendenza compromettendo la capacità di giudizio e il pensiero razionale". L'autopsia sul corpo di Cornell ha rivelato tracce dell’ansiolitico.

La vedova accuserebbe, inoltre, il medico di "non aver mai avvisato Chris dei rischi di suicidio o degli altri effetti indesiderati legati a un utilizzo prolungato del Lorazepam".

Il dottore ha replicato alla donna, respingendo le sue affermazioni attraverso una dichiarazione del suo avvocato, James Kjar: “Koblin è un medico competente e coscienzioso che intratteneva un ottimo rapporto medico/paziente con il signor Cornell e tutti gli altri membri della sua famiglia. Tutti gli esperti che ho consultato confermano come il trattamento somministrato da Koblin al paziente fosse pienamente entro gli standard di cura di questa comunità e non abbia in alcun modo spinto il paziente a suicidarsi".

(Unioneonline/F)
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