È stato presentato questa mattina “Come scintille nel buio”.

La proiezione, all’interno della affollatissima sala del Supercinema, ha rappresentato uno dei diversi appuntamenti organizzati per celebrare l'ottantaquattresimo anniversario della inaugurazione della città di Carbonia.

Il film è figlio del progetto “Carbonia Cinema Giovani Filming Lab”, voluto dal Centro servizi culturali di Carbonia della Società Umanitaria, insieme al comune di Carbonia. Attraverso un bando pubblico sono stati selezionati 8 giovani filmmakers provenienti da tutta Italia, guidati dal regista Daniele Gaglianone, coadiuvato dal regista e sociologo Chicco Angius.

La presentazione, guidata dall’operatore culturale dell’Umanitaria Andrea Contu e introdotta dal saluto del Sindaco Pietro Morittu, ha goduto dell'intervento di Daniele Gaglianone e di 7 degli otto giovani registi in erba: Maria Vittoria Daquino (Milano), Mario D’Acunto (Gaeta), Letizia Dessì (Guspini), Sara Maffi (Calcinate, Bergamo), Gabriele Pappalardo (Savignano, Cuneo), Francesco Palomba (Cagliari), Giulio Pettenò (Arese, Milano) e Martina Tomaiuolo (Foggia).

Il documentario, molto apprezzato dal pubblico in sala, racconta, attraverso diverse interviste, l’inconfondibile realtà della città di Carbonia. “Come scintille nel buio” ha il merito di far emergere con chiarezza l’indissolubile legame che esiste con le origini minerarie della città.

Come dimostrato dall’occhio attento dei giovani autori, questo legame riguarda anche le giovani generazioni che ancora si sentono fortemente attratte dalle radici sociali e antropologiche del giovane centro minerario. Le immagini e le parole offerte al pubblico sono in grado di far emergere la coscienza di una città, che se pur proiettata in un futuro non completamento delineato, non vuole perdere le lezioni di un passato non troppo lontano.

Nel corso delle proiezione erano presenti anche alcuni dei 7 protagonisti del film: Erika, Mario, Mauro, Alessia, Sergio, Flavia e Tommaso che non si son tirati indietro dal raccontare la loro storia. Il film inizierà adesso la sua distribuzione attraverso il circuito dell’Ucca – Unione Circoli Cinematografici dell’Arci, che ha scelto di inserirlo all’interno della rassegna itinerante di Cinema del Reale “L’Italia che non si vede”. Dal prossimo gennaio Carbonia potrà essere, quindi, conosciuta e apprezzata da tutta l’Italia, grazie agli oltre quattromila circoli Arci. Alla realizzazione del documentario hanno contribuito in varia forma alcune figure professionali del territorio tra cui il fonico e musicista Luca Gambula, che ne ha curato la colonna sonora e il sound design, il fotografo e location manager Fabio Dongu e l’operatore culturale Francesco Corgiolu del Circolo Arci “Il Calderone” di Sant’Antioco impegnato nella produzione. 

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