È iniziato ieri Ogopogo, festival di tre giorni in scena alla Fiera di Cagliari. Una festa senza eguali in città, con la presenza di undici artisti di spicco del panorama nazionale e internazionale musicale, che arricchisce ancora di più il cartellone dei grandi eventi nel capoluogo: una manifestazione per tutti i gusti e tutte le età, con una line-up di rap, pop, indie e house. 

Ad aprire la manifestazione, dopo l’esibizione degli artisti isolani Wedamnz, Agostinelli, Rick Sanders e Rovelli, è stata Dadà, cantautrice napoletana reduce dal successo dell’ultimo X-Factor, che unisce cultura napoletana e tradizionale con contaminazioni elettroniche. Per lei la libertà di espressione è il suo manifesto musicale, con un sound tutto da ballare.

Dopo di lei, a far scatenare l’immensa folla presente, accorsa da tutta l’isola, Purple Disco Machine, il dj e produttore tedesco, pseudonimo di Tino Piontek, che ha raggiunto il successo mondiale nel 2020 con il singolo “Hypnotized” con il gruppo Sophie and the Giants, divenuto uno dei tormentoni di quell’estate. Passando dal singolo di Lizzo “About Damm Time”, che gli è valso un Grammy Awars quest’anno come miglior remix non classico.

Nel finale, sul palco è salito Coez, apprezzato cantautore salernitano trapiantato a Roma, che mischia il rap al brit-pop: ha cantato i suoi più importanti successi, che gli sono valsi diversi dischi di platino, tra cui “Faccio un casino”, “Occhi rossi”, “Barceloneta”, “Non erano fiori”, e la celebre “La musica non c’è”.

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