Sarà una formula diversa e più ricca quella del El Cant de la Sibil•la che sarà proposta dall’Associazione Culturale Arte in Musica venerdì 2 dicembre alle 20.30 nel Duomo di Santa Maria ad Alghero.

I protagonisti della serata saranno il Coro Polifonico Algherese, il Sibil·ler Gabriele Catalano e i musicisti Fabio Frigato all’organo, Alessia Sassu al violoncello, Manuele Costantino alla tromba e Riccardo Collu al tamburo, con la voce narrante di Carmela Mura Monfardino per una inedita lettura iconografica.

Il Canto della Sibilla, un canto paraliturgico, è patrimonio immateriale dell’umanità Unesco dal 16 novembre 2010 e viene eseguito ininterrottamente dal Medioevo solo ad Alghero e a Maiorca. Ad Alghero si esegue fin dal XIV secolo, in occasione della Missa del Gall della notte di Natale. Il testo è documentato da una trascrizione, conservata nell’Archivio Storico Diocesano, fatta dal canonico Antonio Michele Urgias nel 1828.

In origine il Canto era diffuso in tutto il Mediterraneo. Preannunciava il ritorno, alla fine dei tempi, di Cristo nelle vesti di Re, Giudice e Salvatore, ovvero uno dei messaggi fondamentali legati alle Festività e al Natale. Dopo il Concilio di Trento del 1563 il Cant de la Sibil•la fu ritenuto una tradizione profana e i vescovi ne proibirono l’esecuzione. Il canto scomparve così dalle celebrazioni liturgiche, tranne che, come detto, a Maiorca e ad Alghero, dove la tradizione popolare prevalse. Il canto viene ancora oggi eseguito grazie anche ai Sibil·lers che ne hanno preservato il rito. Tra i Sibil·lers algheresi sono da ricordare don Giovanni Gallo e don Antonio Nughes.

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