I lavoratori stagionali dei settori turismo e spettacolo hanno tempo fino al 31 maggio per presentare la richiesta del bonus una tantum da 2.400 euro previsto dal Decreto Sostegni, approvato dal governo Draghi.

La tempistica e i chiarimenti sul bonus a supporto di alcune categorie lavorative colpite dall’emergenza epidemiologica da covid, sono state pubblicate dall’Inps con la circolare n. 65 del 19 aprile 2021. Possono avere accesso al bonus i lavoratori dipendenti stagionali e lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali; i lavoratori dipendenti a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali; i lavoratori dipendenti stagionali e lavoratori in somministrazione appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali; i lavoratori intermittenti, autonomi occasionali e incaricati alle vendite a domicilio; i lavoratori dello spettacolo.

Per i lavoratori che hanno già usufruito delle indennità previste dal precedente Decreto Ristori il bonus 2.400 euro sarà corrisposto direttamente dall’Inps senza la necessità che presentino una nuova domanda.

La domanda va inoltrata esclusivamente per via telematica accedendo al portale web dell’Inps o tramite il servizio di Contact Center.

Nella circolare dell’Inps è specificato inoltre che le indennità erogate per ciascuna categoria non sono cumulabili tra loro e sono incompatibili con le indennità a favore di lavoratori domestici, di lavoratori sportivi, per il sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria; le pensioni dirette a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria e delle forme esclusive, sostitutive, esonerative e integrative della stessa, delle forme previdenziali compatibili con l’Ago, della Gestione separata, degli enti di previdenza di diritto privato, nonché con l’Ape sociale; il reddito di emergenza; il reddito di cittadinanza di importo pari o superiore a quello dell’indennità.

Tutti i dettagli nella circolare dell’Inps del 19 aprile.

(Unioneonline/F)

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