Dal 1 luglio stop alla busta paga in contanti.

Scatta infatti dal prossimo mese l'obbligo della tracciabilità dello stipendio previsto dalla legge di Bilancio varata nel 2017 dal governo Gentiloni.

Le retribuzioni vanno corrisposte tramite bonifici, assegni, strumenti di pagamento elettronico, o pagamenti in contanti allo sportello: le sanzioni per eventuali inosservanze vanno da un minimo di mille a un massimo di 5mila euro.

L'obbligo non riguarda i rapporti di lavoro con la pubblica amministrazione e i lavoratori domestici come colf, badanti e baby sitter. E vale non per i soli lavoratori subordinati, ma anche per i co.co.co e per tutte le forme di contratto delle cooperative con i soci.

Una misura pensata per prevenire abusi, false buste paga e ricatti dei datori di lavoro: spesso e volentieri infatti i lavoratori firmano buste paga per un determinato importo ma si accontentano di cifre inferiori per paura di perdere il posto.

(Unioneonline/L)
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