Un'iniziativa avviata nel 2019 dal Circolo Culturale Sardo "Su Nuraghe" in collaborazione con la Città di Biella, che mira a creare un monumento collettivo in onore dei Caduti della Grande Guerra, con pietre provenienti da tutto il territorio italiano. Per questo motivo il Comune di Acquafredda, poco più di 1.500 abitanti in provincia di Brescia, ha inviato a Biella una “pietra di memoria” per commemorare i suoi 31 Caduti durante la Prima guerra mondiale.

La pietra inviata da Acquafredda è una lastra di botticino, materiale caratteristico della regione bresciana, su cui è inciso "Acquafredda (Brescia) 31". Questa sarà posizionata nell’area monumentale del Nuraghe Chervu, un luogo dedicato alla conservazione della memoria storica e alla partecipazione comunitaria, posto alle porte di Biella. Il progetto prevede – nelle aspettative dei patrocinatori - l’inclusione di contributi simili da parte di tutti i comuni italiani, poco meno di 8.000.

Il sindaco di Acquafredda, Maurizio Donini, ha sottolineato l’importanza di preservare la memoria di coloro che hanno dato la vita per la nazione, evidenziando come iniziative come quella del circolo sardo biellese rappresentino un modo concreto per onorare il loro sacrificio.

Ricordare le vittime della guerra non significa solo volgere lo sguardo al passato, ma anche educare le nuove generazioni ai valori della pace e della solidarietà. Ogni pietra inviata al monumento di Biella diventa dunque un simbolo tangibile di unità nazionale, unendo idealmente tutti i comuni italiani nel ricordo dei loro caduti.

Il coinvolgimento della Sezione Combattenti e Reduci di Acquafredda, presieduta da Attilio Gandolfini, e del Gruppo Alpini di Acquafredda dimostra l’importanza che la comunità locale ha attribuito al progetto ispirato dai Sardi di Biella. L’inaugurazione ufficiale della terza “posa” del monumento, che dovrebbe estendere il lastricato della memoria a circa un migliaio di pietre, inclusa quella di Acquafredda, è prevista per il 2025.

Tutte le pietre finora inviate a Biella dai Comuni italiani sono un segno tangibile di solidarietà che testimonia l’impegno a non dimenticare mai i tributi di vite umane, le atrocità e le carneficine che da sempre - e anche oggi - richiedono le guerre.

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