Si è lasciato dietro gli amici, la famiglia e la sua storia, ha preso una valigia e armato della sua passione per aiutare gli altri è partito in Africa. Enrico Piga, 28 anni, maturità al Dettori, laurea in Medicina all’Università di Cagliari e specializzando in Pediatria alla Sapienza di Roma, non ci ha pensato due volte: ha preso al volo l’occasione che gli ha offerto l’organizzazione “Medici con l’Africa Cuemm” ed è salito su un volo direzione Dodoma, capitale della Tanzania, dove è atterrato giovedì. Oggi a bordo di un bus arriverà all’ospedale di Tosamaganga, l’unico centro di riferimento per emergenze ostetriche di tipo maggiore che necessitino del ricorso al cesareo. Nella struttura trascorrerà almeno sei mesi, certamente intensi.

La passione

La storia di Enrico Piga è simile a tanti sardi di talento che hanno consapevolmente lasciato l’Isola per crescere sia dal punto di vista professionale che umano. Una vita normale, genitori a Sestu, diploma al liceo Dettori, nel 2017 laurea in Medicina. «Poi sono partito a Roma dove sono al terzo anno di specializzazione in Pediatria alla Sapienza». Perché l’Africa, perché una terra così difficile, perché mettersi completamente a disposizione dei meno fortunati? «La risposta non è facile. Da tempo volevo provare questa esperienza, solo che cercavano medici già operativi. Avevo poca voglia di stare in Italia e tanta curiosità di vedere cose diverse. Volevo conoscere il mondo della cooperazione». Poi l’occasione aspettata per tanto tempo. «Ho approfittato immediatamente della possibilità di “Medici con l’Africa” offerta anche agli specializzandi affiancato da un medico senior, conoscerò da vicino una realtà e un modo di fare medicina diversi».

Un pediatra dell'organizzazione Medici con l'Africa\u00A0(L'Unione Sarda)
Un pediatra dell'organizzazione Medici con l'Africa\u00A0(L'Unione Sarda)
Un pediatra dell'organizzazione Medici con l'Africa (L'Unione Sarda)

Nutella in valigia

Rassicurati i genitori, «hanno assecondato la mia volontà, sono abituati al distacco, anche mio fratello ingegnere vive lontano», ha proiettato il suo futuro, per lo meno sino a marzo dell’anno prossimo, così lontano. «È la mia prima esperienza in Africa. Finalmente riesco a partire, questa per noi specializzandi è una grande opportunità. Ciò che mi spinge ad andare è la ricerca di nuovi stimoli, la curiosità per un mondo tanto diverso da quello in cui vivo. Sento forte anche il desiderio di cimentarmi nel campo della cooperazione, anche per capire se può essere la mia strada, per questo è importante fare ora questa esperienza per me. In valigia mi porto la Nutella e tanta voglia di imparare e mettermi in gioco».

Le aspettative

Enrico Piga sa bene che non è un gioco e le difficoltà da affrontare saranno molteplici. «Sì, sono consapevole. Sarà un’esperienza dura, soprattutto l’approccio sarà scioccante, ma sono molto motivato

L’ospedale

L’ospedale di Tosamaganga, dove andrà a lavorare Enrico, è a disposizione di una popolazione di oltre 800.000 persone, in un’area rurale della Tanzania, garantendo servizi pediatrici, il parto sicuro per migliaia di donne, ma anche cure contro malaria, tubercolosi, Hiv e malattie croniche emergenti come ipertensione e diabete. La lotta alla mortalità materna è una priorità per “Medici con l’Africa Cuamm” che in un anno a Tosamaganga ha contribuito ad assistere 2.930 parti, il 42% dei quali erano classificati come emergenze ostetriche.

Andrea Artizzu

© Riproduzione riservata