Laura Siazzu: “Lavoro per Vacchi e mi diverto tantissimo. Pensare che all’inizio non sapevo chi fosse...”
Papà gallurese e mamma piemontese, la 39enne è una dei collaboratori domestici del facoltoso imprenditore star dei social: “Siamo una grande famiglia e lui è una persona speciale”Laura Siazzu (da Facebook). Nei riquadri, Gianluca Vacchi e il suo staff di collaboratori domestici (Foto Ansa e concessa)
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“Quando abbiamo sentito delle polemiche, ci siamo sentiti in dovere di rispondere a quelle che per noi sono solo falsità. Dopotutto, se uno non si trova bene sul posto di lavoro, perché ci resta per anni senza andarsene via?”.
Parola di Laura Siazzu, 39enne di origine sarda, da quasi tre anni collaboratrice domestica di Gianluca Vacchi, il facoltoso imprenditore e star dei social, che sarebbe stato citato in tribunale da una sua ex colf che avrebbe lamentato il “mancato pagamento degli straordinari” e altri “attriti”.
Laura, assieme agli altri componenti del team che si occupa della cura delle residenze di Vacchi ha deciso di smentire tali accuse, mettendoci la faccia. E, in un video, diventato virale, ha raccontato com'è lavorare per un personaggio così in vista.
“È un’esperienza – spiega a L’Unione Sarda – che ti rende orgogliosa. Pensare che all’inizio non sapevo nemmeno chi fosse Gianluca Vacchi...”.
In che senso?
"Ho iniziato a lavorare per lui a inizio 2020. Mio padre è gallurese, ho la residenza a Calangianus, ma mia madre è di Ivrea. E in quel periodo ero proprio in Piemonte in cerca di un impiego. Un amico sardo che lavorava già con lui mi ha detto: ‘Si è liberato un posto nello staff di Gianluca Vacchi’. E io sono cascata dalle nuvole: ‘E chi è?’, gli ho chiesto. Poi mi sono informata e allora ho capito di chi si trattava...”.
Come è andata all’inizio?
"Aveva bisogno per la casa in Sardegna. Ho fatto la prova e sono andata bene. E anche io – cosa fondamentale e non scontata - mi sono trovata bene, con lui e con gli altri colleghi. E così eccomi qua...”.
Qua dove?
"Ora sono a Bologna. Ma dove va lui andiamo noi, tranne nei periodi in cui è negli Usa”.
In quanti siete?
"Siamo in otto, ma poi ci sono altri ragazzi che si alternano per le varie mansioni”.
Staff internazionale?
"Ci sono italiani, filippini e anche una venezuelana”.
Come si arriva a lavorare per personaggi così famosi?
"Beh, oltre alle occasioni che si presentano devi anche avere molta esperienza e professionalità. Io ne ho, visto che ho iniziato a lavorare quando ero una ragazzina”.
Nel settore turistico?
"Sì. Ero stata bocciata e mia madre mi mandò a fare la cameriera in un albergo. Voleva che capissi che la penna pesa meno della zappa, come si dice. Ma a me, invece, piacque la zappa. E così continuai a lavorare. Rassettavo le stanze nelle strutture turistiche. Negli anni ho imparato però a fare tutto, facendomi le ossa e acquisendo sempre più esperienza”.
Qual è la sua mansione nello staff di Vacchi?
"Io sono l’addetta alla lavanderia. Lavo e stiro. Ma qui abbiamo una regola: tutti devono saper fare tutto. Per essere interscambiabili”.
È vero che dopo pochi mesi era stata licenziata?
"È vero. Ma il Dottore non sapeva nulla. È stata una conseguenza dell’interruzione del rapporto di lavoro con la colf che ha sollevato il caso di questi giorni. Poi quando il Dottore ha smesso di vedermi al lavoro si è informato sul perché, ha visto che non c’era motivo di interrompere il rapporto e sono stata riassunta”.
Cosa ha provato?
"Ho pianto dalla gioia”.
Che tipo di rapporto avete voi dipendenti con il principale?
"Lui ci conosce, uno per uno. Conosce le nostre storie personali, le nostre peculiarità. Io per lui non sono solo l’addetta alla lavanderia. Sono Laura, che ha quasi 40 anni e una figlia. Sa che ho la mia personalità, i miei pregi e i miei difetti. E questo vale per tutto il suo staff”.
Come ha vissuto il clamore mediatico di questi giorni?
"Mi chiedo perché sia successo proprio nel momento in cui sta uscendo il suo documentario. Un caso? Mah...”.
Perché avete girato il video?
"Per smentire le falsità. Sembra quasi che se gli portiamo il caffè un po’ freddo ci tira dietro la tazzina e cose così. Ma quando mai! Può capitare che risponda in maniera brusca, perché in quel momento è nervoso. Ma niente che trascenda l’educazione o che non accada a chiunque. E poi, puntualmente, si scusa”.
Lo sa il ‘Dottore’ del video che avete fatto? Come l’ha presa?
“Ora è via, quindi non so come l’ha presa. Ma conoscendolo spero che abbia apprezzato. È una persona speciale, che sa apprezzare la sincerità e la riconoscenza”.
Com’è lavorare in un contesto del genere?
"Come ho già detto, siamo una grande famiglia. Siamo assieme tutto l’anno, a Natale, a Pasqua, d’inverno e d’estate. Assieme viaggiamo, assieme lavoriamo e assieme ci divertiamo”.
Si riferisce ai famosi video su TikTok?
"Anche. Ogni tanto il Dottore arriva e ci chiede: ‘Volete fare un video con me?’. E allora inizia il divertimento. Voi vedete solo il risultato finale. Ma ci si mette sempre un bel po’ e altro che sgridate… sono sempre scherzi e risate!”.
La querelle sulla mancanza di personale nel turismo: lei come la vede? Colpa delle paghe troppo basse o del reddito di cittadinanza?
"Quando ho iniziato non c’era il reddito di cittadinanza. Ma in base alla mia esperienza posso dire che quando ho lavorato direttamente per gli hotel ho avuto sempre compensi equi e commisurati alle ore. Diverso il discorso quando ti rivolgi a un’agenzia che fa da tramite".
Quindi il consiglio è…
"Cercate di farvi assumere direttamente dalle strutture, senza intermediari. Se avete voglia di fare, avrete meno problemi”.