Occhi puntati sui risultati delle elezioni regionali anche da parte degli emigrati sardi all’estero. I rapporti con la politica sono inevitabili per le decine di circoli sparsi nel mondo, perché dall’assessorato al Lavoro dipendono i finanziamenti per le attività. Ma i presidenti di associazioni e federazioni non hanno mai smesso di chiedere non solo contributi, che anzi sono una minima parte, quanto soprattutto una considerazione per tutto quello che, quasi come “ambasciatori della loro terra”, fanno nei vari Stati di residenza per far conoscere cultura, storia e tradizioni dell’Isola, contribuendo in questo modo anche a diffonderne l’immagine e a incentivare il turismo. Burocrazia, trasporti e valorizzazione del mondo dell’emigrazione sono i temi che caratterizzano i commenti dopo l’elezione di Alessandra Todde a presidente della Regione.

Dalla Svizzera arrivano i migliori auguri per un buon lavoro. Domenico Scala, presidente onorario della Federazione dei circoli e vice presidente vicario della Consulta regionale dell’emigrazione, sottolinea come tantissimi sardi si riconoscano «nella nuova presidente come expat, nata in Sardegna e formatasi all’estero, con un percorso analogo a quello di tanti altri giovani corregionali che oggi studiano e lavorano oltre confine. Per queste ragioni le nostre organizzazioni si dichiarano fin d’ora disponibili a rafforzare ancora di più l’impegno e la collaborazione con la Regione sia per favorire i programmi di rientro delle risorse giovanili attualmente all’estero in funzione dello sviluppo dell’Isola, come dalla stessa presidente enunciati, sia in generale per promuovere politiche di rientro degli emigrati sardi dall’estero per contrastare il fenomeno dello spopolamento delle zone interne della regione».

«Dopo Eleonora d’Arborea, la Sardegna ha finalmente una donna alla guida». Non nasconde la sua grande soddisfazione Marga Tavera, presidente della Federazione dei circoli sardi in Argentina. «L'importante è che il nostro lavoro per far conoscere la nostra Isola e le attività di divulgazione della nostra cultura siano valorizzati e apprezzati, considerando che noi – anche se siamo ormai sardi di seconda e terza generazione – proseguiamo il cammino cominciato dai nostri padri e dai nostri nonni». «Speriamo – prosegue Tavera - che la neo presidente continui ad essere interessata al nostro mondo di sardi all'estero come noi da qui continueremo ad essere orgogliosi delle nostri origini trasmettendo la nostra cultura alle nuove generazioni e ovviamente alla popolazione locale». Marga Tavera conferma quanto sia importante «il supporto dalla politica regionale per compattare la rete delle associazioni sarde». Infine l’augurio: «Buon lavoro ad Alessandra Todde, per la Sardegna, per i sardi e anche per noi sardi all'estero».

Più sul fronte politico il commento di Pietro Mariani, del Consiglio generale italiani all’estero, residente in Spagna: «Nell’Isola ha vinto la coalizione con la migliore proposta per un cambio che era dovuto e auspicabile. La gestione del centrodestra è stata nefasta e il loro candidato non era presentabile, visti i risultati della sua gestione come sindaco di Cagliari. Ha vinto una donna che ha molti meriti, che ha coraggio ma che dovrà dimostrare capacità di gestire la coalizione e il programma. Spero lavori per i sardi tutti e che le leggi elettorali vengano modificate dando la possibilità agli emigrati e ai fuori sedi di votare a distanza. Oggi viaggiare ha costi importanti e non tutti possono permettersi di lasciare il loro lavoro per esercitare il loro diritto di voto. Ha vinto la Sardegna "terra delle Donne" parafrasando un film di successo recente».

Dalla Polonia, Alberto Defraia – presidente del circolo “Shardana” di Varsavia – richiama tematiche quali i trasporti, «siamo alle porte dell’estate ed è importantissimo focalizzarsi su turismo e collegamenti, siamo ancora molto lontani rispetto a realtà come la Spagna, ad esempio», ma non solo. C’è anche il problema dell’acqua, «una risorsa importante a rischio nell’Isola: è necessario riconsiderare tutte le dighe non finite o che necessitano di manutenzione e dare priorità a minimizzare perdite d’acqua dalle reti. Insomma pianificare un uso razionale delle risorse in generale». E, ancora, altre esigenze sono quelle di «ridurre la burocrazia e promuovere la digitalizzazione delle entità locali e regionali. Investire sulla sanità, potenziando per esempio la presenza di poliambulatori specializzati su tutto il territorio regionale, diminuendo così la pressione sui grandi ospedali di Cagliari e Sassari. E investire sulle infrastrutture strategiche, in primis il trasporto interno ferroviario che è rimasto fermo a cinquant'anni fa».

Anche dalla Germania il sentimento che prevale è quello propositivo: «Sono particolarmente contento che sia finalmente una donna a governare la Sardegna e abbia la forza di superare i problemi e le difficoltà a cui andrà incontro – dice Paolo Atzori, presidente della Federazione dei circoli sardi in Germania -. Io chiederei ad Alessandra Todde un contatto assiduo con i rappresentanti dell'emigrazione estera perché solo così possiamo superare i tanti ostacoli e le varie difficoltà. Senza dimenticare il resto: i trasporti sono un punto cruciale sia “per” o “dalla” Sardegna, non solo per i residenti, sia pensando allo sviluppo e al turismo e naturalmente alla situazione insostenibile per noi emigrati. Molti – ricorda Atzori - non hanno avuto la possibilità di arrivare per esprimere il proprio voto. Bisogna cambiare qualcosa e inserire il voto digitale che agevolerebbe molto le cose costringendo la politica a stare più attenta a noi che ci troviamo all'estero». In generale, il desiderio più forte è quello di «una comunicazione più assidua».

Richieste di ascolto da parte della politica sarda non mancano dall’Olanda: «Nell'ultimo anno abbiamo lavorato bene – è il pensiero di Mario Agus, consultore per i circoli sardi dei Paesi Bassi -. Hanno aumentato il contributo per gli emigrati. Da 2 milioni a 3 milioni di euro. Alla nuova presidente chiediamo che vengano ascoltati i veri emigrati, quelli che vivono all'estero, perché grazie a loro si può continuare a far conoscere e a promuovere la Sardegna. Molti non sono venuti a votare, in quanto il contributo messo a disposizione - tetto massimo di 250 euro - non basta per pagare i biglietti di viaggio. Indispensabile quindi – conclude - aumentare ad almeno 400 euro per chi si trova in Europa e a 1.200 euro per gli emigrati nei Paesi extra- europei».

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