Sogna di aprire un suo resort, intanto lavora nell'accoglienza, si paga gli studi ed è vicino a una laurea in Economia.

Mario Nicholas Masala, 33 anni, è un giovane che dalla Sardegna non vuole (per ora) spostarsi ma ama visitare tutto il mondo: Europa, Sud Est Asiatico, luoghi dove ha incontrato vecchi amici e ne ha conosciuto di nuovi. Con pochi soldi in tasca.

Viaggi low cost

Viaggiare low cost è bello, ma riuscirci spendendo il meno possibile, “sfruttando” amici e amici degli amici per avere un tetto dove stare è ancora meglio. Progettare, accumulare (pochi) soldi e partire. Poi c'è la voglia di conoscere nuovi posti e persone, e magari una faccia tosta e un sorriso che ispira fiducia.

Masala assaggia il mondo negli stage al Forte Village con la sua scuola, l’Alberghiero. C’è anche un po’ di sangue nei viaggi: il nonno, Emilio Pireddu, era pugile negli anni ‘60. «È stato ogni continente sia per la boxe che per le maratone, come a New York. Lo ascoltavo e viaggiavo insieme a lui con l'immaginazione. Poi mi chiedevo: chissà come sarà quel posto e la curiosità cresceva».

Le low cost sono la chiave. Francoforte, fresco di diploma, prima destinazione con un amico. Volo, poi un Flixbus di pochi euro e in sette ore Berlino. C’è da trovare alloggio e, allora, ecco le conoscenze. Scrive a un’amica di un amico. Viene ospitato senza indugi da ragazzi argentini in Erasmus, un letto stretto e singolo in due per dormire con i piedi invertiti e tanto mate da ubriacarsi: «La prima sera a Berlino fu un disastro, il treno ci portò nella foresta! Poi scoprì una città vivace, andai per serate techno, vidi lo zoo e poi anche la fermata della metro del film I ragazzi dello Zoo di Berlino!».

Le tecnica

Un viaggio di scoperte e interazioni con una domanda: why not? Perché fermarsi qui? Certo, i soldi, che per un universitario non sono tanti. Si ingegna: «Da cosa nasce cosa. Conosci persone, scambi contatti e ti aiutano». Comincia a viaggiare tanto. Tattica, web, social: «Decido la città, network di amici e che si allarga, un effetto domino». Lo sorprende l’altruismo tra sconosciuti, soprattutto nei paesi più poveri, «siamo tutti sulla stessa barca quando si viaggia».

Londra, Vienna - dove vive per due anni e ospita altri - l’Europa dell’Est, l’Eurotunnel, Bruxelles, Amsterdam. L’obiettivo è vedere dal vivo ciò che c’è su schermo o libri, con i mezzi più economici, i bus.

Dormire sui divani

Ecco il mondo. Il backpack, lo zaino, invece, diventa più leggero. Giordania, Israele, Dubai per l’Expo, con lo sconto studenti. E poi Filippine, Taiwan e Vietnam: «Trovo sempre chi mi ospita. Nelle Filippine Jioff, il primo contatto, non poteva per via dell’unica piccola stanza. Mi girò un altro contatto, scoprii che fosse ambasciatore di “couchsurfing”, un sito per dormire sui divani di casa! In generale, però, negli ostelli paghi meno di 5 euro!».

I ricordi sono cartoline: «Volevo visitare la foresta dove c’era il tarsio, una scimmia in estinzione, e vedere le cascate Pahangog. Si affiancò un ragazzo, James. Si propose come guida. Accettai. Mi diede tanti consigli. Nuotammo verso la cascata, la corrente era fortissima. Lui con la mano mi tirò dentro la cava. C’era uno scenario unico. Al saluto mi fece scegliere quanto pagare». La lezione è che l’unione fa la forza e fidarsi è meglio.

Il monaco di Taiwan

A Jiufen, a Taiwan, un monaco buddista lo vede da solo e lo invita sul tetto del tempio per vedere il panorama: «Ero anche stupito dagli altari pieni di bevande e frutta, per lasciare qualcosa agli altri in segno di amore». Nelle Filippine ha lasciato il cuore. «Mi ha colpito l’altruismo, mi accorgo che qui siamo più individualisti Un esempio? Cucinano sempre per tante persone!».

Ora pensa alle prossime partenze: «Vorrei vedere l’Expo, ma anche Kenia e Tanzania mi stuzzicano. La mia anima è viva e si muove. Mi piace scoprire e questo mi apre come umano».

Un consiglio? «Non fermatevi al pregiudizio, nutrite e lasciate andare la curiosità. C’è da vivere più di quello che sembra. Il dare e avere alimenta il mondo».

Nicola Montisci

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