Sono tanti i giovani argentini che, soprattutto negli ultimi anni, hanno scelto di abbandonare la loro terra a causa della grave crisi economica. Un fenomeno che oggi, a Cagliari, è stato al centro di un incontro organizzato dal Crei Acli Sardegna. Numerosi sono infatti gli arrivi nell’Isola dall’Argentina. Sotto i riflettori dell’approfondimento, i legami che esistono fra due luoghi tanto lontani.

Dopo l’introduzione a cura di Mauro Carta, presidente delle Acli regionali, la parola ad Ada Lai, assessora regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, che ha affrontato il tema dell’ormai sempre più consistente emigrazione sarda.

«Una storia che passa inesorabilmente per quella degli emigrati in Argentina, una terra che ha attirato nei suoi confini tanti emigranti da tutta Italia. Con questo Paese abbiamo un legame antico che è rimasto saldo nel tempo. I sardi in Argentina, infatti, nonostante la lontananza fisica, hanno sempre mantenuto un legame strettissimo con la loro terra. Il mondo dell’emigrazione ha capito la grandezza e il valore delle sue tradizioni e vorrebbe incidere ancor di più. La recente Conferenza internazionale per l’Emigrazione ha dimostrato un forte sentimento di vicinanza con la Sardegna, che da terra di emigrazione si sta trasformando in terra di immigrazione».

Sono poi intervenute Katia Luciani e Ilaria Urru, collaboratrici del CREI, che hanno introdotto brevemente la storia dell’Argentina e illustrato l’attuale crisi politica, economica e sociale: «L’inflazione ha inizio alla fine del 2022 e per tutto il 2023 è in aumento, ma notiamo che negli ultimi mesi, ad agosto e a settembre 2023, è aumentata a tassi molto più elevati - hanno sottolineato - Non è la prima volta che l’Argentina subisce un’inflazione così alta, questo aumento significativo è in parte attribuibile alla monetizzazione del debito, conseguenza della pandemia da Covid-19. Questo perché con l’impossibilità di accedere ai mercati internazionali la Banca Centrale Argentina ha dovuto stampare altri pesos per coprire la spesa statale e questo ha portato a fluttuazioni del tasso di cambio e alla svalutazione della guarnita».

Vania Statzu, economista e ricercatrice Acli-Iares, ha approfondito il tema della presenza sarda in Argentina: «È il primo Paese extra-europeo per presenza di emigrati sardi, sono 440.000 quelli registrati all’Aire nel 2022. In Argentina sono presenti otto circoli sardi, tutti hanno più di cento soci, la media supera i centocinquanta soci; dobbiamo considerare che questi non sono solo i discendenti dei sardi, ma fanno a capo a questi circoli anche tutti coloro che si sentono affini alla Sardegna e che partecipano alle attività dei circoli stessi».

Antonella Arca, emigrata sarda in Spagna e poi rientrata in Sardegna, ha raccontato la sua esperienza all’estero e presentato il suo cortometraggio, collegato al tema delle migrazioni, dal titolo “Un fenicottero chiamato tango”. È una storia che parla di diversità, di un animale, il fenicottero appunto, che ha deciso di stabilirsi in Sardegna pur non essendo la sua terra.

Si è affrontato anche il tema del concorso Talent In Sardinia 2023, curato da Crei Acli Sardegna con il contributo della Regione, che ha l’obiettivo di attrarre nell’Isola giovani emigrati o figli di emigrati per lo sviluppo di idee e progetti innovativi. Sono intervenute due delle ragazze vincitrici del concorso, Denise Misses e Marianela Fava Signorini, che hanno presentato al pubblico i loro progetti, che hanno entrambi lo scopo di creare dei ponti tra la Sardegna e l’Argentina.

L’incontro ha previsto un dibattito al quale hanno partecipato alcuni ragazzi argentini trasferitisi in Sardegna. «Siamo molto riconoscenti di essere qui e di avere avuto l’opportunità di essere ascoltati - hanno ribadito -. La verità è che arriviamo con molta voglia di metterci in gioco, con molto entusiasmo e vediamo potenzialità in tutta la Sardegna. Abbiamo scelto questa terra per molti aspetti, in primo luogo la qualità della vita e il fatto di avere una cultura molto simile a quella argentina».

Tra i temi affrontati è emerso poi quello delle differenze in ambito educativo tra la Sardegna e l’Argentina: «Studiare qui non è un privilegio come lo è in Argentina, studiare qui è un diritto», ha affermato uno dei ragazzi argentini.

Ha concluso la mattinata Mauro Carta illustrando alcune linee di azione, impostate dal gruppo di lavoro del Crei, per supportare la presenza dell’Argentina in Sardegna e rivolgendo infine un sentito invito: «Dobbiamo unirci ancora di più per mandare avanti questa linea di azione e soprattutto fare rete anche a livello locale per dare supporto ai tanti giovani e anche adulti che hanno deciso di risiedere in Sardegna».

(Unioneonline/s.s.)

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