Le tonsille sono organi linfoghiandolari situati a livello di bocca e faringe. Compito delle tonsille, in particolare, è quello di proteggere l’organismo dagli agenti patogeni.

«Le tonsille sono soggette a patologie infiammatorie, le tonsilliti», spiega il dottor Francesco Panu, specialista in otorinolaringoiatria, già direttore di Otorinolaringoiatria presso l’Azienda Ospedaliera Brotzu: «Parliamo di tonsilliti quando l’infiammazione colpisce le tonsille palatine e linguali, e di adenoiditi, quando la flogosi colpisce la tonsilla faringea. L’incremento volumetrico delle adenoidi, in età infantile, e delle tonsille, in età infantile e adulta, determinando una parziale ostruzione delle vie aeree, è anche causa di russamento e di apnee notturne».

«Il russamento è un rumore caratteristico generato dalla vibrazione dei tessuti molli delle prime vie aeree (palato molle, ugola, lingua e pareti della faringe). La genesi di tale fenomeno è da ricondursi alla turbolenza del flusso aereo determinata da manifestazioni ostruttive a carico delle prime vie respiratorie. La turbolenza dell’aria, associata all’eccessivo rilassamento delle pareti muscolari, comporta la vibrazione di queste e la comparsa del russamento. Nei casi più gravi si assiste al "collasso" delle vie aeree con la comparsa delle apnee».

La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, nota anche come OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) è una condizione caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree.

Nel primo caso si determina ipopnea, cioè ridotto passaggio del flusso dell’aria nelle vie aeree, mentre nel secondo caso il risultato è l’apnea, ovvero l’interruzione completa del flusso aereo, per un tempo superiore ai dieci, quindici secondi.

«Questo provoca», sottolinea Panu, «un’eccessiva sonnolenza diurna che si manifesta per esempio sul lavoro, mentre si legge o si guarda la televisione, o ancora mentre si guida e può provocare difficoltà nel concentrarsi e nel mantenere l’attenzione, possibili deficit di memoria, sudorazioni notturne, risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento, nicturia (necessità di minzione notturna), cefalea e sensazione di bocca asciutta al risveglio.

Le condizioni che possono causare e favorire l’insorgenza della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno sono appunto alterazioni anatomo-funzionali delle prime vie aeree (come la deviazione del setto nasale, tonsille o adenoidi ipertrofiche, lingua grossa, ugola grande, mandibola piccola), obesità, abuso di bevande alcoliche prima di andare a dormire, assunzione di sonniferi».

L’OSAS, se moderata o grave, determinando una riduzione del tasso di ossigeno nel sangue, può essere causa o concausa di patologie a carico dell’apparato cardiocircolatorio (ipertensione, aritmie, infarto) o del sistema nervoso centrale (ischemie). «Il trattamento», conclude il dottor Panu, «è finalizzato all’eliminazione o alla riduzione delle cause che determinano l’ostruzione.

Per ottenere questo risultato le linee guida internazionali segnalano cinque approcci terapeutici variamente combinati: terapia comportamentale, terapia posizionale, protesico-ortodontica, chirurgica e protesico-ventilatoria».
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