La testa piena con un dolore molto forte che non passa per alcuni giorni: è questo uno dei sintomi che deve mettere in allarme e che può essere un segnale di una possibile trombosi dei seni venosi cerebrali.

A spiegarlo è l'ematologa Lidia Rota Vender, presidente di Alt (Associazione per la lotta alla trombosi).

"Si tratta del tipo di trombosi associata più spesso ai contraccettivi orali e al parto, è anche per questo che è più frequente nelle donne".

I casi di trombosi sono ora sotto esame, perché alcuni sono avvenuti a poca distanza dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca.

Ma "possono essere una coincidenza temporale", sottolinea l'esperta, "non dobbiamo dimenticare che ogni anno in Italia ci sono 600mila casi e 200mila persone che muoiono per malattie da trombosi".

Può essere dunque del tutto normale che, mentre il Paese dà il via a una vaccinazione di massa, qualcuno muoia dopo essere stato vaccinato.

A chi ha un maggior rischio di trombosi, perchè magari ha già avuto un evento di trombosi, o presenta una mutazione in alcuni fattori della coagulazione, come il fattore V di Leiden o II della protrombina (frequenti queste ultime due fino a 5 persone su 100) e ha già fatto la prima dose di vaccino può stare tranquillo, sottolinea Rota Vender.

"Anche chi deve fare la seconda dose può stare tranquillo. Chi invece ancora non ha fatto il vaccino e presenta questi fattori di trombofilia, può sentire il proprio medico curante per fare una valutazione del proprio rischio. Ma dobbiamo aspettare l'esito delle ricerche scientifiche, visto che al momento non abbiamo notizie certe né dati pubblicati".

(Unioneonline/L)
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