Studiato in tutto il mondo, seguito passo passo dai clinici nei suoi sviluppi sulla salute umana, sequenziato e aggredito con i vaccini. Ma il virus SarsCov2 resta ancora in buona parte uno sconosciuto.

I dati a disposizione non sono per ora sufficienti neppure per dirci quanto durerà la risposta degli anticorpi, sia in chi ha avuto la malattia che per chi ha ricevuto la vaccinazione. A pesare sono le varianti, specie quelle più contagiose.

E proprio contro le varianti all'orizzonte si prospetta una terza somministrazione di vaccino per gli individui che hanno completato il ciclo, e una seconda per coloro che hanno fatto solo un'inoculazione perchè già infettati e guariti. Per dire poi se si arriverà ad un vaccino annuale come per l'antinfluenzale, dicono gli scienziati, è ancora troppo presto.

E per la terza dose sarà fondamentale l’apporto dei medici di famiglia, che si dicono pronti: “Che siamo noi a farla è la cosa più logica”.

Intanto negli Usa e in alcune case farmaceutiche si lavora a un vaccino universale contro i virus Sars che invece di aggredire la proteina Spike agisca su regioni del virus che non sono ipermutanti e quindi non sfuggenti alle immunizzazioni.

I PARERI DEGLI ESPERTI – "Non abbiamo conoscenze sufficienti sull'interazione del virus con la specie umana e se un vaccino con un nuovo ceppo possa funzionare contro le varianti con degli aggiustamenti. E non è un'ignoranza da poco. Ma credo che sulla terza dose abbia ragione Anthony Fauci: se i dati dimostreranno una riduzione della protezione anticorpale, allora un'altra dose è giusta", afferma Luca Pani, ex Direttore generale dell'Aifa e già componente dei comitati per le Medicine umane e per le consulenze scientifiche dell'Ema.

Massimo Ciccozzi, epidemiologo all'Università Campus Biomedico di Roma, sul futuro del vaccino non ha dubbi: "Si andrà verso una terza dose di rinforzo per le varianti". Mario Balzanelli, presidente nazionale del 118 e direttore dell'Hub Covid di Taranto, allo stato attuale delle cose non vede altre uscite, "la parziale o totale inefficacia dei vaccini a disposizione dipende dalle mutazioni sulla proteina Spike. Le varianti sono un problema, per cui la terza dose sarà inevitabile". E avverte: "Rischiamo tra un po' di mesi di ritrovarci privi di anticorpi, anche se vaccinati o già infettati".

Lo stesso Pani ricorda che "mentre si pensa alla terza dose, interi Paesi nel mondo non hanno neppure vaccinato i cittadini con la prima. E se non si immunizza la popolazione globale resteremo nell'emergenza varianti".

(Unioneonline/L)

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