Il nutrizionista ci spiega come riconoscerle e soprattutto evitarle

Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse del corpo a determinati alimenti, diverse dalle allergie vere e proprie perché non coinvolgono il sistema immunitario in maniera drastica. Molti disturbi digestivi, stanchezza cronica, irritazioni cutanee o sbalzi d’umore possono derivare proprio da intolleranze trascurate. Le più comuni sono quella al lattosio che determina una difficoltà a digerire il latte e i suoi derivati, quella al glutine, proteina presente in frumento, orzo e segale, quella alle uova, quella ai legumi, alla frutta secca e ad additivi e conservanti o semplicemente inquinanti ubiquitari come il nichel. Tutte queste intolleranze hanno un denominatore comune: un intestino mal funzionante. Esse non sono dunque il risultato inevitabile di quanto programmato nel nostro corredo genetico, ma la conseguenza di uno stile di vita alimentare innaturale. Migliorare la qualità degli alimenti, rispettare la digeribilità e ascoltare i segnali del corpo può ridurre o eliminare disturbi comuni, riportando l’intestino e l’organismo a un equilibrio naturale.

Pietro Senette

Nutrizionista e ricercatore

© Riproduzione riservata