I bagni in acqua mettono a dura prova la tenuta della nostra cute durante i mesi più caldi dell’anno. Quando si trascorrono lunghe giornate di relax in piscina oppure in riva al mare è dunque necessario considerare le diverse problematiche che potrebbero verificarsi: le infezioni cutanee sono sicuramente tra le più frequenti.

I rischi

Il caldo, la sudorazione, i tuffi ripetuti e il vento, più nello specifico, possono alterare la barriera protettiva della pelle. Inoltre, l’intensa esposizione al sole riduce le difese immunitarie della cute, in modo particolare nei bambini, e facilita l’insorgenza e la riattivazione di infezioni latenti da virus erpetici, come l’herpes simplex (herpes labialis, genitalis) e la varicella zoster (varicella, fuoco di Sant’Antonio).

Durante l’estate, la percentuale di pelle esposta ai raggi solari è maggiore rispetto all’inverno, mentre i frequenti cambi di temperatura sono una minaccia per la cute.

In piscina

Chi predilige la piscina deve ricordare che questo ambiente favorisce infezioni e disturbi analoghi a causa dell’umidità e della promiscuità delle aree condivise, come gli spogliatoi e le docce. In questi luoghi le muffe e i germi possono proliferare e danneggiare così la salute dell’epidermide. Tra i rischi più comuni, in modo particolare per i più piccoli, si ricorda anche il mollusco contagioso, che può provocare un’infezione localizzata cronica, la cui trasmissione avviene per contatto diretto, e il cosiddetto “piede d’atleta”, favorito dell’umidità tra le dita. Quest’ultimo è una tipologia di micosi, una classe di patologie provocate da funghi che, nelle forme più problematiche, possono anche portare a tagli e ragadi.

Il cloro contenuto nelle piscine è in genere un fattore positivo grazie alle sue proprietà disinfettanti, tuttavia può comportare alcuni effetti collaterali soprattutto se presente ad alti livelli, come ad esempio irritazioni alla pelle e agli occhi. Tali disturbi possono essere provocati inoltre dalle creme solari e dagli emollienti anche una volta immersi nell’acqua. Per questo motivo è molto importante fare una doccia accurata prima di entrare in vasca: un comportamento spesso ignorato da molti, che dedicano a questo gesto solo pochi secondi.

I problemi non terminano qui. Se sul corpo compaiono dei piccoli puntini rossi, soprattutto nell’area della schiena, può trattarsi di follicolite, un’infezione dei follicoli piliferi che può causare la perdita definitiva dei peli, lasciando sulla pelle macchie e cicatrici. Le forme lievi tendono a guarire in modo spontaneo, senza interventi dall’esterno, mentre quelle più profonde rischiano di portare alla foruncolosi, un disturbo fastidioso e doloroso.

L’impetigine

Sempre a livello cutaneo, uno dei disturbi più diffusi è l’impetigine: un’infezione batterica della pelle estremamente comune nei più piccoli, tra i tre e i sei anni, molto contagiosa anche per i contatti diretti frequenti tra bambini e adulti, che possono essere portatori sani della problematica. Le condizioni climatiche favoriscono la proliferazione di quei batteri patogeni che sono in grado di provocare direttamente le lesioni cutanee, da cui la dizione di infezione primaria.

L’impetiginizzazione, una forma secondaria della patologia, è molto frequente anche negli adulti: i batteri, in questo caso, si sviluppano su una cute già alterata, ad esempio per un eczema, una dermatite atopica o una irritazione pre-esistente, anche solare, soprattutto se c’è stato grattamento o sfregamento.

La diagnosi si effettua su base clinica. Nel caso dei bambini, l’infezione viene spesso riconosciuta dagli stessi genitori, anche in virtù delle passate esperienze.

I sintomi comprendono arrossamento; piccole lesioni, con una superficie resa umida da vescicole superficiali, ripiene di siero, che rapidamente si abradono e si asciugano con formazione di croste di colorito ambrato, simile al miele (mieliceriche); chiazze rotondeggianti che si allargano rapidamente, a bruciatura di sigaretta. Raramente si formano delle vere pustole.

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