"I pazienti oncologici hanno una dignità pari a quella dei malati covid. Sospendere le visite ai malati di cancro significa tagliare loro il diritto alla salute e alla possibilità di restare in vita. Preoccupa una concezione della salute che riconosce diritti ai malati covid e li sottrae a quelli affetti da cancro".

Lo affermano in una nota le associazioni Socialismo Diritti Riforme, Fidapa Cagliari, Mai più sole contro il tumore ovarico, Adiconsum Sardegna, Lilt e Cittadinanzattiva Tribunale del Malato con riferimento alla sospensione delle attività "non urgenti" al "Businco", "Brotzu" e "Microcitemico".

"Si ha l'impressione - osservano - che il concetto di urgenza venga frainteso. E' gravissimo sospendere le attività ambulatoriali per pazienti che hanno necessità di controlli continui o la verifica di sintomi sospetti. Resta incomprensibile chi possa o debba stabilire la indifferibilità degli interventi chirurgici se non si possono svolgere le attività ambulatoriali e sono sospese le visite intramoenia. A chi spetta stabilire l'urgenza? Ciò fa presupporre che potranno accedere agli interventi chirurgici e alle cure salvavita solo quelle persone che hanno Santi in Paradiso".
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