In questo momento affidare a operatori specializzati il servizio di guardia medica durante il periodo estivo è l'unica soluzione percorribile per rafforzare il sistema dell'emergenza urgenza in Sardegna.

Lo sostiene l'assessore alla Sanità Mario Nieddu in relazione al bando dell'Ares per la copertura della guardia attiva in 12 presidi dell'Isola.

"In assenza di norme speciali come quelle adottate per governare l'emergenza Covid - ha spiegato Nieddu - siamo costretti a valutare qualsiasi strada percorribile per garantire ai cittadini la continuità dei servizi e risposte immediate".

Quella sulle guardie attive, ha aggiunto, "è una formula già realtà in altre Regioni e sperimentata da tempo in Sardegna, prima all'ospedale Delogu, di Ghilarza, e poi al San Martino di Oristano. Oggi la nostra priorità è dare risposte immediate alle necessità d'assistenza, rafforzando un sistema stremato da oltre due anni di pandemia e con la prospettiva di un'estate che porterà nell'Isola un enorme numero di presenze".

Quindi, "non c'è alcuna privatizzazione della sanità pubblica, chi polemizza sulle nostre scelte lo fa in modo strumentale senza indicare alternative".

L'assessore ha ricordato che "la carenza di specialisti riguarda tutte le discipline, ma l'emergenza-urgenza è uno dei comparti in cui questa criticità è particolarmente forte. L'ultimo concorso per l'assunzione di medici per i nostri pronto soccorso ha visto la partecipazione di diciannove specialisti su venti posti a disposizione, un dato già di per sé sintomatico del problema. Inoltre, quasi tutti erano medici strutturati, cioè già in servizio nei nostri ospedali. È il caso in cui il concorso viene utilizzato come alternativa alla mobilità, senza però portare nuovi specialisti al lavoro nel nostro sistema sanitario". 

(Unioneonline/v.l.)

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