Si è parlato di prevenzione dei tumori a “15 minuti + 15 con…”, il programma di approfondimento sulla salute dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, in collaborazione con il gruppo Unione Sarda, condotto dal giornalista Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e relazioni esterne dell’Aou.

Erano presenti in studio il professor Mario Scartozzi, direttore dell’Oncologia medica del policlinico Duilio Casula, il professor Luigi Zorcolo, direttore della Chirurgia colonproctologica, e il professor Luca Saba, direttore della Radiologia (sempre del Casula) e preside della Facoltà di medicina dell’Università degli Studi di Cagliari.

«Nessuna terapia, per quanto efficace, potrà mai raggiungere lo stesso effetto della prevenzione», spiega Saba. «La prevenzione primaria mira a impedire lo sviluppo del cancro attraverso misure come l'adozione di uno stile di vita sano e la riduzione dei fattori di rischio, quali il fumo, l’alcol e una dieta squilibrata. Nell’ambito della prevenzione primaria oncologica annoveriamo anche i vaccini, ossia quelli contro il papillomavirus umano (prevenzione del cancro della cervice nelle donne, ma anche ano e testa-collo in entrambi i sessi) e contro l’epatite B (prevenzione epatocarcinoma)».

«La prevenzione secondaria», interviene Scartozzi, «si concentra sulla diagnosi precoce del cancro attraverso lo screening, con l'obiettivo di individuare la malattia in una fase iniziale, quando è ancora possibile curarla con maggiori possibilità di successo. La mammografia è un esempio di come lo screening radiologico possa avere un impatto significativo sulla prevenzione del cancro, poiché consente di individuare il tumore proprio in una fase iniziale. Altri esempi efficaci di prevenzione secondaria sono il PAP TEST/HPV-DNA (per il carcinoma della cervice uterina) e la ricerca del sangue occulto nelle feci (per il cancro del colon-retto) associata alla colonscopia. Quest’ultima permette il riscontro e l’asportazione dei polipi del colon-retto prima che avvenga la trasformazione in carcinoma».

«La ricerca sul cancro sta progredendo rapidamente», sottolinea Zorcolo, «e ci si può aspettare che in futuro si affronti questa malattia con l’impiego di terapie mirate, che utilizzano i principi della medicina di precisione al fine di individuare e trattare il cancro in modo più personalizzato e meno invasivo. Inoltre, la ricerca sta portando a nuovi trattamenti grazie all’introduzione dell’immunoterapia, che è in grado di restituire al nostro organismo la capacità di riconoscere come estranee le cellule tumorali e quindi eliminarle. Oltre a questo, l’utilizzo di tecnologie radiologiche avanzate, come TC e RM, sta diventando sempre più importante per la detezione precoce, l'inquadramento corretto e il monitoraggio della risposta alla terapia del cancro, fornendo immagini dettagliate del corpo e aiutando i medici a prendere decisioni informate sulla diagnosi e il trattamento della patologia».

Luca Mirarchi

© Riproduzione riservata