Oltre la pastiglia c’è qualcos’altro che se anche da solo non cura la mente aiuta ad uscire da certe nebbie: una partita a scacchi, un corso di scrittura, una partitella a calcio con la squadra campione dei Fenicotteri o una matita per tracciare il volto sereno di una Madonna o quello di un vecchio stanco anche nel sorriso.

Sono i corsi promossi dal Csm di Oristano, l’Unla e di volta in volta con altri soggetti specialisti. Sono gratuiti e aperti a chiunque ha voglia e interesse, basta una mail: fabiola.biddau@asloristano.it .

Per i corsisti del disegno a matita è arrivato il giorno dell’esordio. Una decina di persone che frequentano il Centro di Salute mentale al “San Martino” di Oristano dopo tre anni, di cui due persi inseguiti dal Covid, presentano alla città 53 disegni a matita meno uno, fra Nazareno rigorosamente a inchiostro blu. Opere che oltre a trasformare l’androne anonimo e freddo dell’ospedale in galleria viva dove l’arte semplice, e per questo bella, si fonde fino a confondersi con la terapia.

È questo il senso del laboratorio di disegno a matita avviato nel 2018 dal Centro di salute mentale, diretto dallo psichiatra Antonello Mignano. «Tutto è nato dalla passione di un nostro utente autodidatta che si è messo a disposizione degli altri per insegnare le tecniche e le modalità espressive del disegno a matita - spiega l’educatrice professionale del Centro Fabiola Biddau, curatrice del laboratorio. In questi anni sono stati molti a cimentarsi in questa forma artistica, sono nati lavori davvero interessanti. Da qui l’idea condivisa di raccoglierli ed esporli».

Non tanto per fare bella mostra ma perché dalla mostra può scattare la scintilla che aiuta a superare certi disagi che queste persone tengono dentro. Il disegno ha infatti anche una finalità terapeutica, aiuta a sviluppare capacità cognitive e, come spiega la dottoressa Fabiola Biddau, «attraverso strumenti semplici come una matita e un foglio di carta può svelare all’autore di essere capace di creare bellezza».

Consapevolezza e bellezza, quindi. Visi che si sfiorano, rivedi il sorriso di Marylin Monroe, i fiori, cavalli al galoppo: figure, idee, forse sogni. Chi la visita entra al San Martino forse con i pregiudizi e ne esce con la mentre libera.

La mostra è quindi anche l’occasione per abbattere le vecchie barriere legate ancora oggi al disagio psichico mostrando alla collettività - sottolinea la curatrice Fabiola Biddau - che chi ne soffre è capace di grandi abilità e talenti e si inserisce in un percorso di apertura alla comunità che il Centro di salute mentale oristanese porta avanti da tempo sulla scorta degli insegnamenti di Franco Basaglia».

La mostra al “San Martino” racconta che esiste un filone importante di cura “non farmacologica” che aiuta quella farmacologica e che insieme diradano le nebbie. Un consiglio, visitate la mostra (è aperta tutti i giorni) perché merita e perché aiuta a capire che a volte anche un foglio e una matita colorano la vita.

Antonio Masala

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Il magnesio, elemento indispensabile

Vi siete mai chiesti quanto è importante il magnesio? Pensate solo che, tanto per fare qualche esempio, rende infatti possibile la contrazione delle cellule del miocardio (il tessuto muscolare specializzato del cuore), favorisce la normale produzione delle proteine, fa lavorare al meglio gli enzimi necessari per il metabolismo dei lipidi e dei carboidrati e quindi facilita la produzione di energia. E come se non bastasse, migliora l’assorbimento del calcio, del fosforo, del sodio e del potassio. Quindi facilita il rilassamento muscolare e contribuisce a regolare la trasmissione dei segnali nervosi. Diverse condizioni patologiche e non possono influire sulla disponibilità di magnesio per l’organismo. Le carenze possono essere legate a cattivo o insufficiente assorbimento, come accade in caso di alcune patologie dell’intestino o del pancreas che inducono perdita abnorme di grassi con le feci o nelle condizioni che portano ad uno specifico difetto dell’assorbimento di magnesio nell’intestino. Infine anche forme particolarmente gravi e protratte di diarrea, legate ad esempio a tossinfezioni intestinali, possono indurre deficit di magnesio. Oltre alla riduzione nell’assorbimento, una carenza di magnesio può essere legata alla perdita del sale con le urine. Cosa fare a tavola per non far mancare questo minerale? Le fonti naturali di magnesio sono i vegetali verdi, come spinaci e bietole, la frutta secca (in particolare noci, arachidi e anacardi), i cereali integrali, la frutta fresca (in particolare le pesche). Anche alimenti che stanno entrando nella nostra dieta quotidiana, come il tofu e la soia, possono fornire quantità significative di magnesio. In ogni caso un’alimentazione che segua i dettami della tradizione mediterranea è in grado di offrire il quantitativo di magnesio necessario all’organismo. Attenzione però: la cottura può però provocare una perdita significativa del magnesio contenuto negli alimenti. Quindi, preparazioni giuste e…. buon appetito.

Federico Mereta

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