Anche Sassari ha aderito alla giornata mondiale della prematurità. Ieri tantissime famiglie hanno raggiunto la struttura di viale San Pietro per un Open day che ha consentito la visita del reparto, addobbato e preparato con ore di lavoro.

Medici, infermieri, tante mamme dei bimbi nati troppo presto hanno colto l'occasione per trasformare la ricorrenza, la decima in campo mondiale, in un evento di sensibilizzazione con l'intento di far conoscere terapie intensive e difficoltà delle nascite pretermine.

Tra le iniziative sassarese, quella orientata all'accoglienza e alla multiculturalità, con la realizzazione di opuscoli illustrativi della Neonatologia tradotti in sette lingue: sardo, inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, romeno.

Poi l'inaugurazione di una biblioteca con oltre 850 volumi, con libri dedicati alla lettura dei bambini e delle mamme. I volumi, temporaneamente, sono disponibili nella biblioteca del reparto e a breve, una volta consegnate le nuove librerie, saranno spostati nell'area antistante l'ingresso alla terapia intensiva neonatale (Tin).

Infine, l'avvio del progetto artistico con le scuole, l'Istituto comprensivo "Pasquale Tola", attraverso il quale saranno installati dei pannelli disegnati e colorati dai ragazzi delle medie sotto la guida della docente Aline Spada.

A illustrare le novità è stato il direttore della struttura, Giorgio Olzai, con accanto il direttore del dipartimento Tutela della salute della donna e del bambino Salvatore Dessole, la rappresentante della libreria Giunti di Sassari Gavina Gasperini, la rappresentante dell'Unicef Sassari Maria Grazia Sanna e di Save the children Marianna Delogu che coordina lo sportello Fiocchi in ospedale.

"A Sassari nel 2017 – ha detto Olzai – sono nati 1165 bambini e il 14 per cento di questi è nato prima delle 37 settimane. Dei prematuri che nascono a Sassari un 20 per cento circa pesa meno di 1500 grammi e un terzo meno di un chilo. Parliamo di bambini che hanno un'età gestazionale molto bassa, compresa tra le 23 e le 28 settimane. Sono neonati che devono affrontare un percorso irto di difficoltà, dovuto all'immaturità dei loro organi e apparati".

Neonati che hanno quindi necessità di essere alimentati con piccole quantità di latte, possibilmente materno, a volte aiutati con un sondino sino a quando non sono in grado di succhiare il latte autonomamente.

Un cammino complesso e complicato con esiti che, in alcuni casi, il bambino porterà con sé per tutta la vita.

(Unioneonline/s.s.)
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