La stagione influenzale si avvia alla conclusione.

Con 171.500 nuovi casi, la scorsa settimana l'incidenza nel Paese è scesa a 2,9 casi per mille, un valore che si colloca al di sotto del livello basale di 3,16 casi per mille. È questo il dato saliente dell'ultimo rapporto della rete di sorveglianza epidemiologica InfluNet dell'Istituto Superiore di Sanità che decreta la fine del "periodo epidemico delle sindromi simil-influenzali".

Complessivamente, dall'inizio della stagione 4.104.700 di italiani sono stati messi a letto da sindromi simil-influenzali, in particolare i bambini al di sotto dei 5 anni, l'unica fascia della popolazione in cui la circolazione dei virus resta su valori rilevanti, con un'incidenza di di 7,92 casi per mille. Nelle altre classi di età i casi sono notevolmente inferiori: 3,63 casi per mille nella fascia 5-14 anni, 2,8 in quella 15-64 e 1,48 per mille negli over 65. Per quel che concerne le Regioni, solo Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia e Sicilia restano, seppur di poco, sopra la soglia basale.

Anche questa settimana, precisa il rapporto, "la maggior parte dei casi di sindrome simil-influenzale segnalati sono riconducibili ad altri virus respiratori diversi da quelli influenzali la cui circolazione si è mantenuta bassa e di tipo sporadico per tutta la stagione". In particolare, nell'ultima rilevazione virologica, dei 524 campioni analizzati dai laboratori della rete di sorveglianza, 11 (2%) sono risultati positivi per influenza, tutti di tipo A.

(Unioneonline/v.l.)

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