Nel mio lavoro di nutrizionista, mi capita spesso di incontrare pazienti convinti che il loro problema sia solo una “mancanza di volontà”. In realtà, dietro le difficoltà nel mantenere un’alimentazione equilibrata si nasconde spesso un fenomeno molto comune: la fame emotiva.

Comprendere e distinguere questa forma di fame è il primo passo per affrontarla in modo efficace. La fame emotiva è il bisogno di mangiare non per necessità fisica, ma per gestire emozioni. Può trattarsi di stress, noia, tristezza, ansia, rabbia o anche felicità.

A differenza della fame fisiologica, che emerge gradualmente e può essere soddisfatta con qualsiasi tipo di cibo, la fame emotiva è improvvisa, urgente e orientata verso cibi specifici, spesso calorici e ricchi di zuccheri o grassi. La fame emotiva non è un fallimento personale, ma un segnale che qualcosa dentro di noi ha bisogno di attenzione.

È per questo che il percorso nutrizionale deve tener conto della persona nella sua interezza: corpo, mente ed emozioni. Solo così possiamo costruire un rapporto sano e duraturo con il cibo.

Pietro Senette

Nutrizionista e ricercatore

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