Una scoperta importantissima, destinata a modificare le linee guida mondiali nella cura del tumore al colon retto, che porta la “firma” dell’Aou di Cagliari e, in particolare, del gruppo di ricerca del professor Angelo Restivo e della dottoressa Simona Deidda, che lavorano nella struttura di Chirurgia Colo-proctologica del Policlinico Duilio Casula, diretta dal professor Luigi Zorcolo.

In un importante lavoro pubblicato da Jama Surgery, la più prestigiosa rivista chirurgica internazionale, i ricercatori sardi hanno dimostrato l’importanza dell’urgenza nell'intervento chirurgico per il tumore al colon-retto che, se fatto nel più breve tempo possibile e non, come avviene oggi, dopo lunghi mesi di attesa dopo la chemio e la radioterapia preoperatoria, aumenta significativamente la percentuale di sopravvivenza.

Secondo gli studiosi, se l’intervento viene effettuato entro 60 giorni, la percentuale di sopravvivenza è superiore all'80 per cento ai 5 anni (contro il 67,6 per cento di attese più lunghe) e al 60 per cento ai 10 anni dell'operazione (contro il 41 per cento).

"Si tratta di una ricerca che dà speranza ai pazienti e lustro alla nostra Azienda”, dice Agnese Foddis, commissario straordinario dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, che si complimenta con il team di Zorcolo e Restivo. Per il direttore sanitario Ferdinando Coghe, “il lavoro dei nostri ricercatori è fondamentale. Trovare nuove tecniche e metodiche di cura sono nel dna del Policlinico e del San Giovanni di Dio, ospedali ad altissima specializzazione”.

LA MALATTIA – Il cancro del colon retto è il più frequente nell'intera popolazione: in Italia si registrano circa 5 mila nuovi caso all'anno, 1000 in Sardegna. In Italia, secondo le più recenti stime dell'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum) del 2019, sono stati diagnosticati circa 15.000 nuovi casi di cancro del solo retto, circa 8800 negli uomini e 6500 nelle donne. In Sardegna l'incidenza è di circa 70 casi ogni 100mila abitanti.

IL TRATTAMENTO – “Il trattamento standard per il cancro del retto - spiega Angelo Restivo - prevede l'esecuzione di una terapia preoperatoria che comprende la chemioterapia e la radioterapia seguite da un tempo d'attesa prima dell'intervento definitivo di resezione del retto che può arrivare a ben oltre i 3 mesi. Questa strategia migliora i risultati chirurgici in parte dei pazienti ma nel gruppo di quelli che non rispondono bene alle terapie potrebbe essere deleteria. Questi dovrebbero essere identificati rapidamente e sottoposti senza indugio alla resezione chirurgica”.

LO STUDIO – Restivo e colleghi hanno analizzato i dati di 1.064 pazienti (età media: 64 anni; 61,5% maschi) con tumore del retto che mostravano uno stadio di risposta tumorale non completa alla CRT neoadiuvante (la chemio e la radioterapia) trattati nei 12 centri di riferimento. “In definitiva - spiega Restivo - tempi di attesa più lunghi prima dell'intervento sono stati associati a una sopravvivenza più bassa rispetto a tempi di attesa più brevi sia a 5 (67,6% contro 80,3%, rispettivamente) che a 10 anni (41% vs 57,8%)”.

L'importante studio, destinato ad influenzare radicalmente l'attuale pratica clinica, è frutto del lavoro del network nazionale di ricerca sul cancro del colon-retto della Società Italiana di Chirurgia Oncologica, SICO Oncoteam, che comprende i più importanti centri di riferimento Italiani per la chirurgia del colon e del retto.

(Unioneonline/v.l.)

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