Addestrare i cani a fiutare il Covid nelle persone asintomatiche, sfruttando la potenza del loro olfatto: questo l'obiettivo dello studio clinico “Se ti fiuto ti aiuto”, che sta avviando l'istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano con l'Università di Milano e il sostegno di Confindustria Cisambiente.

Da settembre due “esperti” a quattro zampe presidieranno l'ingresso dello Ieo, per effettuare uno screening anti-Covid su chi acconsentirà a farsi fiutare per proteggere ancora meglio i pazienti della struttura dal virus, e ridurre l'uso dei tamponi molecolari grazie a un metodo "naturale”.

"Abbiamo bisogno di strumenti di screening aggiuntivi più veloci, non invasivi e versatili, soprattutto nell'identificare gli individui asintomatici", spiega Roberto Gasparri, sperimentatore principale dello studio. "L'uso di odori corporei emessi sotto forma di composti volatili - continua - è negli ultimi anni un filone importante della ricerca scientifica. Malattie come cancro, disturbi metabolici, infezioni, possono modificare i componenti e portare alla produzione di composti volatili specifici per la malattia, che possono essere rilevati abbastanza precocemente come biomarcatori diagnostici".

La sperimentazione si svolgerà in due fasi: la prima, di 4 settimane, vedrà l'addestramento dei cani alla Statale con campioni di sudore prelevati da 100 soggetti positivi al test, 500 negativi e 100 soggetti vaccinati. Ai volontari verrà chiesto di tenere sotto l'ascella un piccolo cilindro di plastica per 20 minuti, per la raccolta dei campioni. I cani verranno addestrati a scoprire la presenza del virus fiutando i campioni.

La seconda fase si svolgerà all'ingresso dello Ieo, per fare simulazioni sull'uomo prima di arrivare alla sua validazione.

Gli individui localizzati dai cani come "sospetti positivi”, saranno isolati in un locale apposito e sottoposti a successivo tampone molecolare per la conferma. 

(Unioneonline/v.l.)

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