Dopo più di un mese di lockdown, la forzata convivenza casalinga pone nuove difficoltà nel rapporto fra genitori e figli.

Ansia, paure e tensioni, legate sia alla obbligata "clausura" sia alla difficoltà, ad esempio per i bimbi, nel continuare a frequentare una scuola divenuta "virtuale" e spesso, per questo, ancor più complicata, pongono i genitori alle prese con il crescente bisogno di improntare la giornata secondo uno stile di vita sereno ed equilibrato.

Ma come farlo al meglio? Secondo la pediatra Anna Maria Bottelli, è anzitutto importante recuperare lo schema delle "vecchie e buone abitudini", utili ad impostare e gestire la giornata secondo un vero e proprio rituale, che diventa poi anche educativo nei confronti dei bambini.

Ecco allora, di seguito, alcuni consigli pratici.

- Al suono della sveglia ci si alza e come prima ci si prepara, immaginando di uscire per frequentare la scuola. "Si evita così quell''impigrimento casalingo' che si sa non far bene alla lunga, rendendo troppo lente già le prime ore della giornata".

- Dopo aver apparecchiato la tavola, tutti insieme per la prima colazione. "Che non va mai fatta di corsa: il bambino, che è a digiuno da oltre dieci ore, ha bisogno di energie immediate, ma che si possano utilizzare anche durante la mattinata (quindi carboidrati, ma anche proteine e grassi, il tutto per almeno un quarto circa del fabbisogno calorico totale della giornata)". Importante ricordare già al mattino le norme igieniche: lavaggio delle mani prima e dopo colazione (come prima e dopo ogni pasto), lavaggio accurato dei denti e quei piccoli insegnamenti di igiene personale.

- In mattinata per bambini della scuola primaria o secondaria spazio alle attività scolastiche online con i genitori che spesso collaborano con gli insegnanti. Utile un intervallo breve a metà mattina con attività fisica sul proprio terrazzo o nel giardino/cortile, in base alle possibilità. "Questo stop con relativa ossigenazione - spiega l'esperta - rende più agevole l'apprendimento, insieme a una merendina preferibilmente a base di frutta".

- Il pranzo, ovviamente in famiglia, meglio se tutti insieme: coinvolgere i bambini per apparecchiare, sparecchiare, riordinare e arieggiare gli ambienti. Ricordare sempre le norme igieniche che a volte per pigrizia passano in second'ordine. "Durante il pranzo e poi anche la cena è importante insegnare ai bambini a variare il più possibile i cibi attraverso una programmazione settimanale", spiega la pediatra. "Insegnare a mangiare qualitativamente e quantitativamente in modo adeguato, seguendo ritmi regolari, dedicando il giusto tempo per poter masticare bene ogni boccone e soprattutto in un ambiente tranquillo, che rispetti i loro tempi. A qualunque età mai forzare l’alimentazione che può creare conflitti intrafamiliari, così come mai iperalimentare un bambino per evitare i presupposti della successiva obesità. Una corretta e regolare impostazione alimentare fin dai primi anni di vita è fondamentale per il raggiungimento e il mantenimento successivo di uno stato di salute e di benessere psico-fisico".

- Il pomeriggio in base all'età e alle pregresse abitudini può essere impostato con diversi momenti da variare durante la settimana. "Ancora attività scolastica breve, oppure collegamenti telefonici con i nonni o altri parenti, un breve spazio per la TV o i videogames, ma anche una lettura distensiva e personale o semplicemente un gioco libero e liberatorio a piacere. Non dimentichiamo poi l’importante attività fisica di almeno un’ora che supplisce nuoto o palestra delle pregresse abitudini: semplici esercizi ginnici si possono eseguire anche in casa. Alcuni bambini sono attratti da attività artistiche quali musica, pittura, recitazione che si possono riproporre anche tra le mura domestiche. Ma si può anche organizzare un piccolo corso di cucina: ai bambini piace molto mettere 'le mani in pasta'". È anche del pomeriggio una piccola merenda che escluda alimenti ipercalorici e iperglucidici di facile consumo che possono squilibrare una dieta giornaliera. Da consigliare la frutta, lo yogurt, la torta casalinga o anche semplicemente pane e formaggio.

- A cena ricordiamo il rito dell'apparecchiatura della tavola per cui coinvolgere i bambini con mansioni diverse in base all'età e le reiterate norme igieniche. "A proposito di cena ricordiamo un vecchio adagio sempre valido: 'colazione da re, pranzo da principe, cena da povero'".

- Nel rispetto del ritmo sonno-veglia e quindi di un buon riposo notturno, a nanna massimo alle 21 con la lettura della favola o in autonomia di un libro, per un breve tempo. "Ma può essere quello anche il momento in cui il bambino, che ha sentito parlare ripetutamente del coronavirus, ha bisogno di confidarsi e raccontare ai genitori le sue paure. È il momento dell’ascolto attento per poterlo aiutare ad elaborare le sue ansie, in modo che possa poi dormire tranquillamente. È qui che la relazione affettiva genitore-figlio esprime la propria funzione e la capacità di sostegno".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata