Sono state eseguite al Policlinico Duilio Casula, nella Cardiologia Interventistica, le prime due procedure di chiusura percutanea dell’auricola di sinistra, un intervento – sulla cavità presente nell’atrio del cuore che favorisce l’accumulo di sangue, creando una condizione favorevole per la formazione di trombi – che permette di ridurre il rischio di ictus cerebrale nei pazienti con fibrillazione atriale che non possono assumere farmaci anticoagulanti.

Il 6% della popolazione che soffre di questa aritmia (con una prevalenza di 700 casi/100mila abitanti) non può assumere la normale terapia medica anticoagulante. In questi casi la procedura di chiusura dell'auricola di sinistra può essere una valida alternativa per evitare il rischio di sviluppare ictus invalidanti. In questi pazienti il rischio è 5 volte superiore rispetto a chi non soffre di tale aritmia. Il 90-95% di chi ha sofferto di ictus cerebrale in corso di fibrillazione atriale aveva una trombosi dell'auricola di sinistra.

Gli interventi sono perfettamente riusciti grazie al lavoro di squadra di cardiologi interventisti, cardiologi ecografisti, infermieri dell’emodinamica, tecnici di radiologia e anestesista.

L'equipe della Cardiologia Interventistica, con il dottor Gianfranco DeCandia, il responsabile della SS il dottor Mauro Cadeddu il dottor Gian Nicola Aru dell’Anestesia e Rianimazione del Policlinico, coadiuvata dalla professoressa Roberta Montisci, direttrice della Cardiologica-UTIC del Duilio Casula, ha operato con la supervisione del professor Gavino Casu dell'AOU di Sassari, massimo esperto in questo settore della cardiologia interventistica strutturale.

(Unioneonline/s.s.)

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