Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego finanziano gli under 35
Il decreto Coesione introduce nuovi incentivi per i giovani under 35 con le misure Autoimpiego e Resto al Sud 2.0Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Incentivi per i giovani, fino a 50 mila euro al Sud e 40 mila euro al Centro-Nord per il 100% della spesa se i progetti riguardano il digitale. Incentivi fino al 60-70% per progetti di investimento. Un nuovo passo avanti per i giovani che vogliono mettersi in proprio. Con il decreto 11 luglio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 agosto, diventano ufficiali gli incentivi Autoimpiego e Resto al Sud 2.0 previsti dal decreto Coesione.
Le misure si rivolgono a under 35 disoccupati o inattivi, compresi coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità sociale, e puntano a sostenere la promozione dell’inclusione attiva e l’inserimento al lavoro con specifiche azioni a sostegno dell’avvio di iniziative di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali dei giovani in possesso di almeno uno dei requisiti.
La prima distinzione riguarda il territorio. Autoimpiego Centro-Nord si rivolge a chi avvia un’iniziativa nelle regioni settentrionali e centrali, mentre Resto al Sud 2.0 è dedicato a chi sceglie di operare nel Mezzogiorno. Ed è qui che emergono le differenze: al Nord il contributo, sotto forma di voucher, finanzia progetti fino a 40 mila euro quando riguardano innovazione, digitalizzazione o sostenibilità. Al Sud la soglia è più alta, con un tetto di 50mila euro nelle stesse condizioni.
Le misure prevedono anche la possibilità di finanziare iniziative imprenditoriali di maggiore dimensione. In questo caso, però, non ricevono più il 100% delle spese come avviene per i contributi di base, ma percentuali decrescenti. Al Centro-Nord il sostegno copre fino al 65% delle spese per programmi fino a 120 mila euro e il 60% per investimenti tra 120 mila e 200 mila euro. Al Sud le condizioni sono più favorevoli: il contributo può arrivare al 75% per progetti entro i 120 mila euro e al 70% per quelli più consistenti fino a 200 mila euro.
Per la presentazione delle domande, esaminate secondo l’ordine di arrivo, bisognerà attendere la pubblicazione di un decreto che aprirà lo sportello. Da quel momento potranno essere inoltrate le richieste. Proprio perché l’accesso avverrà a sportello e in ordine temporale, sarà fondamentale non farsi trovare impreparati. Considerate le percentuali previste, occorre che i soggetti interessati inizino subito a muoversi per raccogliere preventivi, elaborare ipotesi di spesa, costruire un business plan e predisporre la documentazione.
Roberto Lenzi
(Estratto da “Norme e tributi Plus Lavoro”, Il Sole 24 Ore, 17 settembre 2025, in collaborazione con L’Unione Sarda)