Imprese tech e green, aiuti al via
Esteso a tutto il 2026 il periodo utile per chiedere gli incentivi economici. Al Sud il 63% delle risorse destinate agli under 35Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I giovani under 35 senza un lavoro avranno più tempo per chiedere gli incentivi finalizzati a mettersi in proprio nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Il decreto Milleproroghe approvato l’11 dicembre dal Consiglio dei ministri allunga a tutto il 2026 il periodo utile per chiedere gli aiuti economici previsti dall’articolo 21 del decreto Coesione (Dl 60/2024). I 239,3 milioni destinati allo sgravio contributivo per chi assume giovani nelle nuove imprese e al contributo mensile da 500 euro per sostenere l’attività, sono infatti ancora disponibili, dato che l’attuazione del decreto Coesione si è completata solo a fine novembre di quest’anno.
L’iter degli incentivi
Dopo il decreto attuativo del 3 aprile 2025, pubblicato a maggio, le due circolari Inps 147 e 148 del 27 e 28 novembre hanno fornito le istruzioni operative. Il messaggio Inps 3633 del 1° dicembre, infine, ha reso disponibile l’applicativo telematico per chiedere il contributo all’attività. Per le neoimprese già costituite, la deadline per la domanda è fissata al prossimo 27 dicembre, ma bisogna vedere se la proroga del periodo di applicazione degli aiuti comporterà rinvii anche per questa scadenza. In effetti i tempi per chiedere gli incentivi entro il 2025, come previsto originariamente dal decreto Coesione, sarebbero stati strettissimi. Per le nuove imprese, invece, la richiesta dovrà essere presentata entro 30 giorni dalla costituzione.
Gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici sono finanziati con fondi del programma nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027, cioè risorse del Fondo sociale europeo e cofinanziamento nazionale. In base alle regole del programma, il 63,58% delle risorse sarà destinato alle Regioni «meno sviluppate», cioè Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il 5,47% sarà destinato alle Regioni «in transizione» (Abruzzo, Marche e Umbria) e il 30,95% alle regioni «più sviluppate» (tutte le altre regioni e le province autonome di Trento e Bolzano). Entrambi gli aiuti valgono per tre anni e sono applicabili fino a esaurimento delle risorse disponibili. I destinatari sono giovani disoccupati che non abbiano compiuto 35 anni, e che decidono di avviare un’attività propria, anche in forma societaria.
I settori ammessi, elencati dal decreto attuativo, spaziano dalle attività manifatturiere alle costruzioni, dalla fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata ai servizi di informazione e comunicazione. Le nuove aziende, oltre a esercitare un’attività nell’ambito dei codici Ateco elencati nel decreto attuativo, devono prevedere nel business plan investimenti in tecnologie green e digitali (si veda l’altro articolo in pagina).
Doppio aiuto
Il primo aiuto per l’autoimpiego nei settori strategici è un contributo esentasse all’attività da 500 euro al mese per tre anni, che sarà erogato annualmente dall’Inps in forma anticipata. A questo sostegno, si aggiunge uno sgravio totale dei contributi a carico del datore di lavoro (escluso il premio Inail, che resta da versare), per i giovani under 35 che assumono altri giovani a tempo indeterminato. Queste assunzioni devono determinare un incremento occupazionale.
Gli altri incentivi
Il decreto Coesione ha introdotto anche altri due incentivi all’autoimpiego, destinati a giovani under 35 disoccupati o in condizione di marginalità o vulnerabilità sociale, che si possono chiedere dal 15 ottobre scorso attraverso la piattaforma di Invitalia.
Si tratta del bonus «Autoimpiego Centro-Nord», voucher e contributi a fondo perduto per finanziare nuove iniziative imprenditoriali, libero-professionali e di lavoro autonomo in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche, e del bonus Resto al Sud 2.0, destinato a giovani che avviano attività in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Per questi due incentivi è stata prevista una spesa di 800 milioni, inclusi i fondi per la formazione e il tutoraggio. La bozza del decreto-legge Milleproroghe approvato l’11 dicembre ha esteso per il 2026 anche gli incentivi del decreto Coesione per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani under 35, donne svantaggiate e disoccupati over 35 nella Zes unica del Mezzogiorno.
Valentina Melis
(Estratto da “Top24 Fisco”, Il Sole 24 Ore, 15 dicembre 2025, in collaborazione con L’Unione Sarda)
