«Al turismo serve una politica industriale di lungo periodo»
L’appello lanciato al Governo da Confindustria Alberghi affinché si punti su strategie in grado di supportare il compartoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il turismo chiede al Governo una visione strategica di medio-lungo periodo per affrontare la competizione internazionale. «Chiediamo al Governo di supportare il comparto alberghiero nel lungo periodo attraverso politiche a sostegno della qualità delle risorse, ottimizzando il costo del lavoro e le competenze dei lavoratori e, favorendo aggregazioni e crescita dimensionale delle aziende».
Queste alcune delle richieste che Elisabetta Fabri, presidente di Confindustria Alberghi, ha presentato ieri durante l’assemblea «Alberghi: la sfida della competitività» tenuta nella sede del Cnel a Roma alla presenza, tra gli altri, di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy e di Daniela Santanchè, ministro del Turismo.
Il turismo è un motore che fa crescere il Pil nazionale: applicando un moltiplicatore di 2,5 i 110 miliardi di spesa turistica del 2024 hanno contribuito al Pil per 275 miliardi. Favorevoli le prospettive future al traino della domanda internazionale. «La domanda turistica globale è destinata a crescere enormemente con parametri e caratteristiche diverse a seconda della provenienza. Si parla di 30 milioni di arrivi in più agli attuali 150 milioni » dice Elisabetta Fabri. Certo servono una strategia di lungo termine e politiche di sostegno. «Per riuscirci è indispensabile un tavolo permanente tra istituzioni e imprese alberghiere - continua la presidente - in un approccio che consideri il turismo parte integrante della politica industriale nazionale, evitando interventi a pioggia, ma con azioni strategiche di medio periodo. Dobbiamo anticipare i cambiamenti, immaginare il turismo dei prossimi dieci anni, con la consapevolezza che oggi costruiamo il domani».
Diversi gli interventi che Elisabetta Fabri auspica a partire dall’istituzione del “numero chiuso” degli appartamenti ad uso turistico. «Chiediamo al Governo di mettere in atto misure efficaci che incentivino i proprietari all’affitto di medio e lungo termine sia da un punto di vista fiscale che sulla tutela dei diritti del proprietario». Indispensabili anche i contratti di filiera previsti dalla nuova Finanziaria che permetteranno alle grandi aziende di sviluppare progetti di investimento a favore della filiera valorizzando il made in Italy. Per finire è necessario attrarre e sviluppare una classe di professionisti dell’ospitalità e migliorare le infrastrutture per assicurare la capillarità del trasporto.
C’è poi il tema dell’imposta di soggiorno. La presidente chiede una revisione complessiva della norma: «non siamo aperti ad un incremento della tassa ma eventualmente a valutare l’introduzione di un contributo alla bellezza». Sulle previsioni per i prossimi dieci anni la ministra Santanchè assicura: «Il nostro obiettivo primario è puntare sulla crescita della qualità dell’offerta turistica. Per raggiungere questo traguardo, è fondamentale continuare a investire nella formazione, nella destagionalizzazione, nella valorizzazione delle aree interne e delle isole minori, e trasformare gli hotel in custodi dei nostri territori».
«Dobbiamo guardare al lungo periodo, serve una politica industriale per il settore per rendere l’industria del turismo competitiva sul piano globale - aggiunge Leopoldo Destro delegato del presidente di Confindustria per trasporti, logistica e industria del turismo -. In questo quadro, il turismo culturale, tra cui l’industria del cinema e dell’audiovisivo, è una leva decisiva: diversifica e rafforza il made in Italy nel mondo portando flussi fuori dai circuiti tradizionali, aprendo nuove rotte. Per questo guardiamo con preoccupazione al taglio del Fondo cinema e audiovisivo, che mina una filiera chiave per la nostra economia, e confidiamo che nella Manovra 2026 si trovino soluzioni che preservino una filiera essenziale per la competitività del Paese».
«Il 2025 è stata un’ottima annata con dieci milioni di pernottamenti in più mentre gli arrivi hanno visto una flessione di un paio di milioni - ha concluso Alessandro Fontana, direttore del Csc -. Continua a crescere la componente di ospiti stranieri che supera il 54% e alimenta una spesa media maggiore». Per quanto riguarda gli italiani i pernottamenti, anche grazie ai molti ponti di quest’anno, restano stabili. «Ci sarà un saldo positivo della bilancia dei pagamenti - aggiunge Fontana - e il turismo continua a spingere la crescita del Pil».
Enrico Netti
(Estratto da “Top24 Fisco”, Il Sole 24 Ore, 11 dicembre 2025, in collaborazione con L’Unione Sarda)
