Dopo la mossa dell’Ue anche il governo italiano valuta la possibilità di bloccare l'app cinese TikTok sui telefonini dei dipendenti pubblici. Lo ha annunciato il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.

Il tema «è all'attenzione da qualche giorno», spiega, precisando come sull'argomento si stia «già impegnando il Copasir», il Comitato parlamentare per la sicurezza che controlla i servizi segreti italiani. «Ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto», aggiunge Zangrillo. Sul tavolo due le opzioni possibili: «Muoversi come si è mossa la Commissione europea», che giovedì ha messo al bando il celebre social network dei video brevi, «o eventualmente assumere una decisione diversa».

«Già la prossima settimana dovremo confrontarci e cercare di arrivare a una sintesi – conclude – Prenderemo una decisione in fretta. Ora dobbiamo comprendere bene quale è effettivamente la profondità dei rischi legati alla sicurezza nazionale».
Frena il leader della Lega Matteo Salvini: «Bloccare TikTok? È un interrogativo che coinvolge sicurezza e democrazia. Io sono perplesso e sono contrario ad ogni tipo di censura», afferma il vicepremier che sul social cinese è attivo dal 2019 e conta oltre 848mila follower. «In una società liberale, prima di arrivare a 'blocchi' radicali bisogna riflettere bene».

In Europa intanto entro il 15 marzo la app dovrà essere disinstallata dai telefonini aziendali del personale della Commissione e da quelli privati con accesso al servizio di telefonia mobile. Una decisione «sbagliata» e «basata su pregiudizi», è stata la replica del social. Ma mosse analoghe a quelle di Bruxelles sono in vigore già negli Usa, dove una legge del Senato a dicembre ha vietato la app sui cellulari dei dipendenti statali e federali.

(Unioneonline/D)

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