Sputi, cori e lanci di bottiglie.

È così che Giorgia Meloni è stata "accolta" a Livorno, dai centri sociali, e lo dimostra un video che ha pubblicato lei stessa.

"Livorno non vuole i fascisti", le hanno urlato, impedendole - ha raccontato - di "ultimare il giro di incontri con i commercianti e i cittadini come previsto dell'agenda degli appuntamenti della giornata".

"A Livorno oggi le due Italie che si confrontano il prossimo 4 marzo - ha commentato -: da una parte Fratelli d'Italia che parla con i commercianti, con le persone comuni, di sicurezza, di tutela del piccolo commercio, di identità, di marchio italiano. Dall'altra i soliti quattro deficienti dei centri sociali che quattro giorni fa in branco prendevano a calci un brigadiere dei carabinieri mentre era a terra e che oggi vogliono impedire a me di parlare. Scegliete da che parte stare, italiani. Scegliete se stare dalla parte degli antidemocratici o della democrazia e della libertà".

LA REAZIONI - "Un abbraccio e solidarietà all'amica Giorgia - ha scritto su Twitter Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi - Accidenti... sarà anche questa volta violenza neo-fascista!? Ma di che parliamo...".

''Solidarietà a Giorgia Meloni per la vigliacca aggressione da parte degli ultimi reduci del comunismo italiano che non rappresentano né Livorno, né l'Italia - le parole del segretario della Lega e candidato premier Matteo Salvini -. Ai tantissimi cittadini livornesi per bene che chiedono semplicemente più sicurezza do appuntamento per la mattinata di venerdì 23 febbraio, sicuro che la città saprà isolare 50 violenti nullafacenti di un inutile centro sociale''.

"Si può non essere d'accordo - scrive il ministro della Salute e leader di Civica Popolare, Beatrice Lorenzin - ma la politica non deve mai sfociare in violenza e aggressione. Bisogna riportare il confronto sul piano dialettico. Ferma condanna ad ogni forma di incitamento all'odio".

"Il confronto democratico si basa sul rispetto, anche quando le parti politiche sono distanti anni luce": così Pietro Grasso di Leu su Twitter.

(Unioneonline/D)
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