Proseguono le audizioni sulla riforma della sanità in sesta commissione del Consiglio regionale. Oggi sono stati ascoltati l’Anci, i sindaci di Cagliari e Sassari e l’università di Cagliari.

In generale, sono arrivati giudizi meno severi rispetto a quelli espressi nei giorni scorsi dai sindacati e dagli operatori del comparto. Anche se, ha ribadito la presidente dell’Anci Daniela Falconi, «la priorità resta la finanziaria». Oltretutto, nessuno dei rappresentanti ascoltati sinora ha potuto prendere visione (almeno ufficialmente) del maxi emendamento della Giunta che apporterà una serie di modifiche al ddl oggetto dell’esame in commissione.

Video di Stefano Fioretti

«Oggi in commissione abbiamo parlato di ciò che serve: aggredire le urgenze delle liste d’attesa, della sanità territoriale, dei medici che mancano. Vogliamo un ruolo più importante per le conferenze sanitarie con i sindaci protagonisti», ha detto. Priorità alla manovra? «Sì, anche se pensiamo che si possano fare entrambe le cose contemporaneamente. Ma il bilancio è urgente, anche per la sanità stessa».

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Per il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia «nel nostro territorio c’è da pensare alla correlazione tra Asl e Azienda universitaria. In ogni caso questo testo rappresenta una buona base di partenza perché pensa a una riconfigurazione».

Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda osserva che «non si tratta di una riforma impattante come le precedenti. La presidente della Regione ha dichiarato, e io lo condivido, che non si può mettere in fibrillazione il sistema ogni volta, ad ogni cambio di maggioranza. Questo è un aspetto di attenzione e intelligenza politica da parte della governatrice». Detto ciò, «a noi interessa come i Comuni possano essere aiutati da un lato, e come possano aiutare il benessere della sanità».

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Francesco Mola, rettore dell’Università di Cagliari, sottolinea che «a noi interessa ribadire l'esigenza di ampliare la rete formativa, il che significa fondamentalmente creare una struttura più grande, per permettere che i corsi di studio - e quelli di specializzazione - possano trovare poi l'accreditamento Anvur. Questa è stata sempre l'unica proposta che ha fatto l’Università di studi di Cagliari nel tempo, speriamo che prima o poi venga accolta: un sistema sanitario regionale senza un sistema di formazione forte rischia di vedere vanificati tutti gli sforzi».

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