Il progetto di ristrutturazione delle sale operatorie dell’ospedale oncologico Businco, finanziato con fondi del Pnrr, continua ad alimentare lo scontro tra i sindacati confederali e la Direzione dell’Arnas Brotzu.

Nel mezzo, l’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi, che tenta una difficile mediazione: da un lato raccoglie le istanze dei sindacati, dall’altro rivendica la necessità di procedere per non rischiare di perdere gli 11 milioni di euro destinati all’intervento.

Il nodo è la tempistica e la gestione del trasferimento dei pazienti oncologici, che secondo Cgil, Cisl e Uil sarebbe stato imposto in modo unilaterale e senza il necessario confronto.

«È vergognoso che la direzione continui testardamente a imporre il trasferimento da domani, senza accogliere nemmeno la richiesta di rinvio avanzata oggi anche dallo stesso assessore», denunciano i segretari Nicola Cabras (Cgil), Edoardo Bizzarro (Cisl) e Fabio Sanna (Uil).

Nonostante Bartolazzi abbia incontrato questa mattina le delegazioni sindacali per aggiornarle sull’imminente avvio dei lavori, l’incontro non ha placato le polemiche. I rappresentanti dei lavoratori parlano di “atteggiamento irricevibile e irresponsabile” da parte della direzione aziendale, accusata di ignorare le richieste delle parti sociali e di alimentare un clima sempre più teso.

L’assessore ha spiegato che il progetto, che prevede la ristrutturazione di due sale operatorie e la costruzione di altre due nuove, è vincolato al rispetto delle scadenze del Pnrr. «Non spendere quei fondi in tempo – ha chiarito – significherebbe rischiare sanzioni e la perdita del finanziamento, con gravi conseguenze anche legali per i responsabili».

L’esponente della Giunta Solinas ha sottolineato di non poter intervenire direttamente nelle scelte gestionali delle aziende sanitarie, ma ha comunque raccolto le richieste sindacali e le ha trasmesse alla Direzione Generale, che resta però autonoma nelle decisioni. Come atto concreto, ha inoltre annunciato la proposta di uno stanziamento da un milione di euro da inserire nella prossima Finanziaria, per coprire prestazioni aggiuntive in chirurgia oncologica, sia pubblica che privata, nel biennio 2025-2026.

Una mossa che i sindacati leggono come una conferma indiretta delle loro preoccupazioni: «Fa bene a trovare risorse per tamponare i disguidi, ma ciò dimostra che i rischi legati a questo piano sono reali», replicano. E rilanciano chiedendo che l’assessore vigili personalmente su quanto accadrà nei due ospedali coinvolti, se davvero vuole fare del Businco un centro di eccellenza.

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