Scontro sul fine vita, il Pd: «Legge necessaria». La minoranza: «È inutile»
Il testo arriva in Consiglio a luglio ma rischia l’impugnazione del governoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È opportuno che un'Assemblea regionale lavori su una norma pur sapendo che verrà impugnata dal Governo? Al di là del merito, in Sardegna il dibattito politico sul Fine vita ruota attorno a questo interrogativo.
La norma in questione è la proposta di legge numero 59 (Tempi e procedure sul suicidio medicalmente assistito, diritto riconosciuto nel 2019 dalla sentenza 242 della Corte Costituzionale) con la prima firma del Dem Roberto Deriu.
Che precisa: «La proposta non è la mia, io mi sono fatto interprete della possibilità che il testo elaborato dall'associazione Coscioni potesse essere esaminato dal Consiglio regionale. La proposta finale della commissione sesta non è identica, è stata modificata sotto la guida della presidente Carla Fundoni sulla base delle riflessioni nel parlamentino e delle audizioni».
Non c'è una legge statale, dice Deriu, ma ci sarà molto presto, obietta il capogruppo di Fratelli d'Italia Paolo Truzzu. Che argomenta: «La proposta regionale è un pretesto, una legge bandiera, considerato che per il 17 luglio è già calendarizzata in Senato la discussione del disegno di legge nazionale».
Roberto Murgia
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